venerdì 19 dicembre 2014

"EMIGRA IN AFRICA ALLORA......TROIA"

Dallo "Sparati, lesbica di merda" all'"Ucciditi" la strada è poca.
Ma sempre la stessa. Percorsa dai soliti omofobi.

Questa volta la nostra Viviana gli insulti se li è presi dagli utenti della pagina Facebook No Ai Matrimoni Gay: SEGNALARE, SEGNALARE, SEGNALARE.

Prima hanno rubato una foto dal suo profilo Facebook e poi l'hanno usata per il solo gusto di insultare. Come i peggiori bulli.

La foto in questione, qui a sinistra, risale al 23 settembre 2013 e riguardava la discussione dell'estensione della legge Mancino; la didascalia della fotografia recitava: "Non avrei mai pensato di dirlo davvero, ma gli unici discorsi sensati che sto ascoltando, sono quelli degli onorevoli del partito 5 stelle. E' stato approvata la norma che legittima l'omofobia e garantisce la libertà di insulto anche alle organizzazioni di estrema destra. Gitti, Scalfarotto, Verini propongono l'emendamento salvavescovi, un pazzesco svuotamento della Mancino e non a caso la Lega Nord vota a favore. Sto assistendo all'inverosimile, affossate questa cazzo di legge, approfittate del voto segreto e facciamola finita. Meglio nessuna legge che questa brutta legge che rischia di essere controproducente. Sono veramente delusa e penso di unirmi a tutte le realtà LGBTQI che in questo momento, come me, come noi di MELADAILABRIANZA si sentono traditi dal PD". Con i suoi 108 like, 21 commenti e tre condivisioni.

Pubblicata la foto di Viviana sulla pagina sopra citata, si è scatenata la curva: 118 like, 52 commenti, 11 condivisioni. Gli omofobi vanno forte.
I commenti hanno da subito spaziato in lungo e in largo. 
Dal "Ecco, vai a vergognarti da un'altra parte" al "E tutto il resto dell'Italia si vergogna di te."
Dal "Vai all'altro mondo! Scoppia!" al "Puoi sempre andare fuori dai coglioni".
Dal "Io mi vergogno d'essere italiano se l'Italia è abitata da cose come te...." al "emigra in africa allora......troia", che si è guadagnato il posto di titolo del post.
E poi qualcuno ricorda anche che la gente non si accontenta mai: "Se fosse vissuta in Iran o in Pakistan non avrebbe potuto dirlo. La gente davvero non apprezza il valore della democrazia". E dai, Viviana, non apprezzi la democrazia? Anche se per lo stato italiano tu non esisti, apprezza almeno di essere al mondo.

E insomma, il resto delle spettacolo ve lo potete godere dalla pagina No Ai Matrimoni Gay, solo dopo averla segnalata per essere un contenuto che incita all'odio nei confronti dell'orientamento sessuale.

Ah, inutile dirlo, ma nel breve tempo intercorso tra la pubblicazione della foto da parte della pagina omofoba, la segnalazione di Viviana sul suo profilo e la pubblicazione di questo post sono stati cancellati innumerevoli commenti: sia da codardi che non hanno accettato le risposte, sia dagli amministratori che non hanno gradito l'intervento di "omosessuali, contro natura, luridi e schifosi" che hanno risposto a tono.

Ovviamente, essendo una pagina Facebook pubblica e non coperta da privacy, non lo saranno nemmeno i nomi degli attori.

Di seguito solo alcuni dei commenti:

 
 
 
 

Ah, quasi ci si dimenticava anche l'invito da parte di un carabiniere (o almeno tale si definisce) a farsi curare:

Basta che non ci sia Ines Brambilla di mezzo, però eh.


martedì 16 dicembre 2014

"CROWDFUNDING" NON E' UN INSULTO

Chi non muore si rivede. Meglio tardi che mai. Chi dorme non piglia pesci.
Mettetela come volete, fatto sta che il blocco dello scrittore è passato. Saranno gli effetti (pessimi) del Natale che si avvicina, ma Babbo mi ha fatto il bel regalo di far tornare l'ispirazione.
Ma non ha fatto tutto da solo. Il grosso del lavoro, quello per far tornare l'ispirazione, l'hanno fatto le matte di Lesbica non è un insulto.

Su facebook, dal profilo del progetto, si legge: "Natale è alle porte, l'albero è pronto e i regali sono impacchettati. Ma sei sicuro di meritarli? Pensaci bene, potresti non avere tutte le carte in regola e questo è il momento adatto per fare la cosa giusta".
Dopo non pochi sensi di colpa ed esami di coscienza, ecco il regale di Natale perfetto: per la fidanzata, per l'amica e per la nonna. Per posare l'ennesimo mattone per un mondo migliore.
Dal 19 dicembre (daje, che manca poco) partirà la campagna di crowdfunding sulla piattaforma BeCrowdy per sostenere il progetto Lesbica non è un insulto.
Chi non partecipa è un insulto.
Ah, e se questo non bastasse, anche il video di accompagnamento è fighissimo.

Aggiungiamo solo poche righe.

Ricapitoliamo cos'è Lesbica non è un insulto. Giusto per chi non le conoscesse ancora. Giusto per chi non fosse riuscito a venire al NOstrano Festival. Giusto per chi è un anno che non aveva accesso ad Internet. Insomma, solo per quelle due persone laggiù in fondo, visto che ormai, Lesbica non è un insulto, lo conoscono tutti.

Loro si descrivono così: "Corpi nudi di donne lesbiche e scritte nere sono il mezzo di comunicazione usato per indagare l’omosessualità femminile, per aprire un dialogo verso chi non la conosce a fondo o la ignora totalmente. Lo scopo del progetto è unire una fotografia essenziale e pulita ad un messaggio diretto ed efficace, che riveli la figura della donna lesbica nell'Italia di oggi e la liberi da luoghi comuni."

Il gruppo che ha reso tutto possibile è formato da Fabiana, Dunja, Letizia, Morena e Martina, la fotografa.

Partecipate. Che fa bene a tutti.
"Crowdfunding" non è un insulto.