martedì 16 dicembre 2014

"CROWDFUNDING" NON E' UN INSULTO

Chi non muore si rivede. Meglio tardi che mai. Chi dorme non piglia pesci.
Mettetela come volete, fatto sta che il blocco dello scrittore è passato. Saranno gli effetti (pessimi) del Natale che si avvicina, ma Babbo mi ha fatto il bel regalo di far tornare l'ispirazione.
Ma non ha fatto tutto da solo. Il grosso del lavoro, quello per far tornare l'ispirazione, l'hanno fatto le matte di Lesbica non è un insulto.

Su facebook, dal profilo del progetto, si legge: "Natale è alle porte, l'albero è pronto e i regali sono impacchettati. Ma sei sicuro di meritarli? Pensaci bene, potresti non avere tutte le carte in regola e questo è il momento adatto per fare la cosa giusta".
Dopo non pochi sensi di colpa ed esami di coscienza, ecco il regale di Natale perfetto: per la fidanzata, per l'amica e per la nonna. Per posare l'ennesimo mattone per un mondo migliore.
Dal 19 dicembre (daje, che manca poco) partirà la campagna di crowdfunding sulla piattaforma BeCrowdy per sostenere il progetto Lesbica non è un insulto.
Chi non partecipa è un insulto.
Ah, e se questo non bastasse, anche il video di accompagnamento è fighissimo.

Aggiungiamo solo poche righe.

Ricapitoliamo cos'è Lesbica non è un insulto. Giusto per chi non le conoscesse ancora. Giusto per chi non fosse riuscito a venire al NOstrano Festival. Giusto per chi è un anno che non aveva accesso ad Internet. Insomma, solo per quelle due persone laggiù in fondo, visto che ormai, Lesbica non è un insulto, lo conoscono tutti.

Loro si descrivono così: "Corpi nudi di donne lesbiche e scritte nere sono il mezzo di comunicazione usato per indagare l’omosessualità femminile, per aprire un dialogo verso chi non la conosce a fondo o la ignora totalmente. Lo scopo del progetto è unire una fotografia essenziale e pulita ad un messaggio diretto ed efficace, che riveli la figura della donna lesbica nell'Italia di oggi e la liberi da luoghi comuni."

Il gruppo che ha reso tutto possibile è formato da Fabiana, Dunja, Letizia, Morena e Martina, la fotografa.

Partecipate. Che fa bene a tutti.
"Crowdfunding" non è un insulto.



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