martedì 18 giugno 2013

BORN TO BE "PRIDE"

Recenti polemiche e dibattiti hanno acceso il profilo di Meladailabrianza e soprattutto della sua responsabile. Scontri politici che hanno aperto una diatriba sul delicato argomento dell'unione e della genitorialità omosessuale, nell'ambito di un Comune che ha già deliberato in merito alla legittimità del prima prima.
Città di contraddizioni, quella di Vimercate.
Ma è pur sempre grazie a quelle che ci si fa strada. Dicono.

Dalla politica all'orgoglio che deriva dai traguardi raggiunti, Meladailabrianza non può che rivolgere la sua attenzione ai Pride che si stanno tenendo e si terranno in questi giorni. Cercando di raccontare da lontano le emozioni del Torino Pride (8 giugno), i colori del Barletta Pride (8/15 giugno), le lotte del Vicenza Pride (15 giugno), il sole del Roma Pride (15 giugno), le conquiste del Palermo Pride (14/23 giugno), le gioie del Milano Pride (25/29 giugno), la soddisfazione del Bologna Pride (29 giugno), il profumo del Cagliari Pride (29 giugno), la musica del Napoli Pride (29 giugno) e il divertimento del Versilia Pride (6 luglio).

Presente con la mente e con il cuore al Roma Pride, dove la cara amica Raffa ha portato il logo e il pensiero di Meladailabrianza sul petto (e sulla testa),  il collettivo andrà a fare il solito casino brianzolo al Milano Pride.
Motivo per cui, meglio prima farsi conoscere. E conoscere.

Siamo andati a disturbare Fabio Galantucci, organizzatore del Milano Pride 2013, giusto per qualche domanda. E povero lui, si è anche messo a rispondere.
 

Quest’anno il Milano Pride è arrivato alla sua decima edizione. Ma qual è il motivo d’orgoglio del 2013?
Il motivo d’orgoglio nel 2013 è quello di essere presenti e visibili in un paese che continua a negare diritti a gay e lesbiche. E questo continua a contraddistinguere i Pride italiani dagli altri Pride Europei dove, dopo avere ottenuto il riconoscimento dei diritti civili, il Pride continua ad essere una festa importante della comunità LGBT. A Milano, come negli altri Pride italiani, non dobbiamo invece dimenticare che, oltre ad essere una grande festa, il Pride ha una forte valenza politica: è il momento in cui chiediamo a gran voce i nostri diritti. Anche per questo il 29 giugno sfiliamo contemporaneamente ad altre 4 città (Bologna, Catania, Cagliari e Napoli) con cui abbiamo dato vita ad Onda Pride, l’unione di 5 pride locali con la stessa piattaforma politica che chiuderanno la stagione dei Pride Italiani chiedendo dalle diverse regioni d’Italia che questo sia l’anno dei diritti.

Questa Milano Pride Week è stata chiamata “Le Cinque Giornate Rainbow di Milano”. Quelle storiche, di cinque giornate, he hanno portati di cambiamenti, e anche queste ne porteranno. Quali sperate che saranno?
Il fatto di avere costruito un’intera settimana di iniziative il cui culmine è la parata del 29 giugno, e pensare, quindi, al Milano Pride non solo come la parata dell’orgoglio LGBT ma come una serie di iniziative diffuse è già un importante cambiamento rispetto agli altri anni che avvicina
Milano all’esperienza degli altri Pride europei. Con la Milano Pride Week abbiamo cercato di coinvolgere la città nelle sue diverse anime (teatri, librerie, locali, etc) per far sentire la città come parte attiva della manifestazione, e non come semplice spettatrice di una parata.  Soprattutto per quel che riguarda la zona di Porta Venezia, dove si svolgerà la gran parte degli eventi, in cui abbiamo stipulato una serie di convenzioni e abbiamo creato una rete di esercizi aderenti al Milano Pride che faranno sconti ai possessori di una Pride Card (scaricabile dal sito) e che stanno già esibendo il simbolo del Milano Pride sulle vetrine. Già questi, secondo me, sono importanti cambiamenti in atto.   

Cosa succederà alla solita faccia grigia di Milano che siamo abituati a vedere? Di che colori si tingerà il capoluogo lombardo? Qual è il programma della manifestazione? Insomma, quale sarà la scaletta degli eventi?
Il Milano Pride inizierà il 24 giugno prendendo il testimone dal 27° Festival Mix  che chiuderà lo stesso giorno ,per continuare  con un fitto calendario di iniziative che riempirà Milano e, soprattutto, la zona di Porta Venezia, fino al 30. Ci saranno innanzitutto due spettacoli teatrali speciali, il venerdì all’Elfo Puccini e la domenica presso la DanceHaus Susanna Beltrami. Il teatro Elfo Puccini ha creduto fin da subito in questo progetto, ospitando anche una mostra di Marina Abatista durante la settimana e riservando convenzioni speciali per le repliche di “Shopping & Fucking”. La libreria di Via Tadino ospiterà molte presentazioni di libri a tematica LGBT, così come altre librerie della zona, mentre il Saggiatore caratterizzerà per il Milano Pride la sua tradizionale Open Night del 27 giugno. E non mancheranno ovviamente le serate nei locali. Inoltre, nelle serate da giovedì 27 a sabato 29 piazza Oberdan si trasformerà nella Pride Square e ospiterà un bar, musica e iniziative dal pomeriggio fino a sera.  L’evento culmine della settimana sarà, ovviamente, la parata dell’orgoglio LGBT del 29 giugno, che partirà in Piazza Duca d’Aosta (Stazione Centrale) alle 16,30 e che proseguirà verso Piazzale Loreto per attraversare tutto Corso Buenos Aires che nell’ultimo tratto rimarrà chiuso. Quest’anno abbiamo scelto un percorso diverso dagli altri anni perché dopo aver attraversato per tanti anni luoghi simbolo come il Duomo e Palazzo Marino che però ci penalizzavano nella visibilità della parata perché
deserti di sabato pomeriggio, mentre quest’anno vogliamo sfilare per le vie più popolate di Milano, vogliamo essere visibili più che mai! Anche le modalità della parata saranno differenti dagli scorsi anni perché vogliamo che il Milano Pride sia ecologicamente sostenibil, senza carri inquinanti: la manifestazione sarà animata da artisti di strada e bande di quartiere nel primo tratto, mentre in Corso Buenos Aires, nel tratto finale, ci sarà spazio per i palchetti con musica e animazioni a cura delle maggiori discoteche milanesi. I carri quest’anno lasciano spazio a una festa stanziale che riempirà porta Venezia e Corso Buenos Aires. Il programma dettagliato della Milano Pride Week e tutte le informazioni sulla parata sono disponibili sul sito www.milanopride.it.

Parlando di attualità. A vostro parere, organizzatori di una manifestazione fondamentale all’interno della realtà omosessuale, quanto quest’ultima si sente rispecchiata nella città di Milano e nella sua Regione? E soprattutto, in quest’Italia?
Vicenza Pride 2013
Stiamo facendo importanti passi avanti nella città di Milano da due anni a questa parte: quest’anno il Comune patrocina il Pride per la seconda volta consecutiva, incontra regolarmente le associazioni e le ascolta, e un anno fa ha approvato il registro delle unioni civili. E’ una città che non subisce più la comunità LGBT più grande d’Italia, come accadeva prima, ma che la valorizza. A livello nazionale è difficile dare una risposta: stiamo attraversando un periodo di forti mutamenti nell’opinione pubblica del paese sulle questioni LGBT. Anche i partiti politici stanno rivedendo le loro posizioni, ma è difficile prevedere quello che succederà nei prossimi mesi perché le variabili in gioco sono troppe: però è difficile rispecchiarsi in un paese dove non è riconosciuto nessun diritto alle coppie omosessuali, e che non le tutela contro le discriminazioni omo-transfobiche.

Cosa succederà dopo questo Milano Pride? Quali ne saranno gli effetti? O, per lo meno, quali sperate che saranno?
A livello metropolitano ci auguriamo che la città e la zona di Porta Venezia continuino a valorizzare la comunità LGBT, e che la collaborazione con i partner e le realtà continui anche dopo la Pride Week. A livello politico ci auguriamo che il Milano Pride, assieme agli altri Pride locali e a quello nazionale di Palermo del 22, contribuisca a ottenere risposte concrete sui diritti perché questa situazione non è più tollerabile. Su questo, il sindaco di Napoli De Magistris sta lavorando per coinvolgere anche i sindaci delle altre città, e noi speriamo che da ora in poi potremo contare anche su di loro in questa nostra battaglia.

Insomma, calendario alla mano e biglietti del treno sempre pronti.
Per andare dovunque si voglia. Al mare o in città. Ma con la volontà di ottenere risposte.


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