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venerdì 11 gennaio 2013

TU' IS MEGL' CHE UAN


Un minore può crescere in modo equilibrato anche in una famiglia omosessuale.
Non è che ci fosse bisogno di dirlo, ma di scriverlo sì.
Questa è la sentenza che oggi ha emesso la Corte di Cassazione, affermando che sia un mero pregiudizio sostenere che “sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale".

Così è stato confermato dalla Prima sezione civile l’affidamento esclusivo di un bambino alla madre, la quale convive con un’altra donna. La donna aveva avuto il figlio da un uomo di religione islamica, la cui difesa, nel luglio 2012, aveva contestato questa modalità di affidamento, avvalendosi delle ormai trite e ritrite tesi come le ripercussioni che avrebbe avuto sul piccolo il crescere inserito in una famiglia gay. La Cassazione, oggi, ha respinto il ricordo, sottolineando che alla base di esso “non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pregiudizio”. Vittoria.
E non è finita qui. La Prima sezione civile annota anche che “si dà per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto familiare per il bambino, che comunque correttamente la Corte d'appello ha preteso fosse specificamente argomentata”.
Come aveva già egregiamente riassunto in questo stesso blog, anche Paola Concia ribadisce che ci sono moltissimi studi che dimostrano come l’orientamento sessuale all’interno di una coppia non condizioni la crescita del bambino.

E, giustamente, l’Arcigay parla di sentenza storica.
Per Ignazio Marino, senatore Pd, “La Corte ha sancito un principio di civiltà”.
Per Gasparri, invece, è solo un pericoloso precedente. “Perché di fatto apre ai figli nelle coppie gay, sostituendosi al legislatore giacché nel nostro paese non è possibile dare in affido un bambino a coppie dello stesso orientamento sessuale”. E ciò sarebbe un pericolo? Secondo lui esistono “studi medico-scientifici che dimostrano i danni psicologici riportati da bambini cresciuti da coppie omosessuali (probabilmente non ci rivolgiamo alle stesse fonti scientifiche) e i giudici li hanno ignorati, ma hanno anche violato la Costituzione che riconosce nella famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna la società naturale nella quale crescere i figli”. Violazione della Costituzione? Società naturale?
Da un altro esponente Pdl, Giancarlo Galan, arriva una valutazione opposta: «È un passo avanti, lo Stato laico deve ascoltare i cittadini, nessun’altro». Finalmente un po’ di concretezza.
Ma dulcis in fundo, non poteva mancare il penetrante e ficcante Giovanardi. Senza di lui nemmeno noi avremmo fatto molto. E questa volta non si è smentito e ha fatto sentire la sua voce: “È totalmente inaccettabile il vizio dei magistrati di sostituirsi ai legislatori trinciando giudizi temerari» sulla equilibrata crescita di un bambino. Meglio che lo faccia lui?

Che questo sia solo l’inizio verso un’Italia più civile?
Quel che conta per ora è che un bambino ora possa vivere con la sua mamma.
E se “Di mamma ce n’è una sola”, se ce ne sono due è anche meglio.
D’altronde “tù is megl’ che uan”, o no?


lunedì 24 settembre 2012

FAMIGLIA, ANZI FAMIGLIE

Oggi parliamo di famiglia, anzi di famiglie, al plurale, perché vogliamo abbattere l’idea che “di famiglia ce ne sia una sola composta da un uomo e da una donna” e mostrarvi come ne esistano altre forme altrettanto naturali e fondate sull’amore composte da due donne o da due uomini.

Ormai quasi tutti i giorni in televisione o sui giornali il politico/attore/opinionista di turno esprime la sua idea a proposito delle famiglie omosessuali, giudizi che sanno più di verità incontrovertibili che umili opinioni e che spesso ci fanno ribaltare le budella perché sentire un politico pluridivorziato che parla di valore della famiglia tradizionale porta alla mente una sola parola: ipocrisia. 
Raccapricciati da tutta l’ignoranza e la poca informazione che ci circonda abbiamo deciso di documentarci e fornirvi qualche breve spunto per permettere a tutti di formarsi una propria opinione in merito in modo da non dover sentire più, si spera, frasi del tipo “I gay sono sterili e quindi è giusto che non possano formare una famiglia.

  • GLI OMOSESSUALI NON POSSONO AVERE FIGLI
Lo so che ora starete pensando “ma ci pigliano per cretini?” però credeteci, questa frase salta fuori più spesso di quello che pensiate quindi, cadendo pure nell’ovvio, vogliamo chiarire una volta per tutte che gli omosessuali, uomini e donne, non sono STERILI, una donna lesbica può rimanere incinta e un uomo gay può mettere incinta una donna volendo, sono solo i loro rapporti sessuali a non essere fertili.
  • UN BAMBINO, PER UN SANO SVILUPPO, HA BISOGNO DI UNA MADRE/UN PADRE/ENTRAMBE LE FIGURE MASCHILE E FEMMINILE
Se ciò fosse vero allora bisognerebbe togliere il valore di famiglia a tutte le numerosissime famiglie omogenitoriali che esistono, sconsigliare ad una donna single di avere figli e suggerire ad un padre single di evitare di crescere da solo il proprio figlio.
Sfogliando i manuali di psicologia dello sviluppo leggiamo che un bambino ha sì bisogno di una figura maschile e femminile di riferimento per la formazione del ruolo genere, ma che, anche in presenza di una madre e di un padre, non sempre sono loro svolgere tale ruolo. Accanto alla figura dei genitori ci sono spesso altre figure molto vicino al bambino come i nonni, gli zii, i fratelli. Quindi non è assolutamente necessario al fine di un sano sviluppo che il bambino abbia genitori di entrambi i sessi, sarà spontaneo per lui o per lei ricercare figure di riferimento tra le altre figure importanti che gli gravitano attorno senza che questo comprometta la sua salute mentale.
  • DA SEMPRE, LA FAMIGLIA E' COMPOSTA DA UN UOMO E UNA DONNA
In molti si rifanno alla “tradizione” per dimostrare che le famiglie omogenitoriali siano una pretesa dell’epoca moderna fatta di perdita dei valori e del buon gusto.
Purtroppo per tutti quelli che la pensano così la verità è esattamente l’opposto: un padre coinvolto nella crescita del figlio e nella gestione familiare è una conquista degli ultimi cinquant’anni!
Dall’alba dei tempi le donne della tribù crescevano i figli mentre i padri erano a caccia ed è stato così fino alla metà del secolo scorso con la differenza che l’uomo ha smesso di portare a casa animali morti e ha iniziato a portare a casa lo stipendio.
A tutt’oggi il coinvolgimento del padre nella crescita del figlio è un’usanza occidentale, in tutto l’oriente o nelle tribù africane sono ancora le donne a crescere i figli senza che nessuno si permetta di parlare di sviluppo deviato!
  • UN BAMBINO SE CRESCE IN UNA FAMIGLIA OMOSESSUALE DIVENTA OMOSESSUALE ANCHE LUI
Questa è una cavolata e lo sappiamo tutti, ma si sa che la madre degli ignoranti e sempre incinta e quindi ci permettiamo di ricadere nuovamente nell’ovvio dicendo che se questo fosse vero allora bisognerebbe diffidare di tutte quelle coppie eterosessuali che hanno un figlio omosessuale!
L’essere omosessuale è in gran parte determinato geneticamente questo è vero, ma questo non vuol dire che esista una trasmissione generazionale del famigerato “gene omosessuale”. Non esiste nulla del genere, come non esiste un ambiente familiare che favorisca o no l’omosessualità.
  • CRESCERE IN UNA FAMIGLIA OMOSESSUALE METTE A RISCHIO LA SALUTE MENTALE DEL BAMBINO
Questa è forse l’idea più radicata nella cultura popolare e quindi la più difficile da abbattere.
Fortunatamente dagli anni Cinquanta ad oggi sono stati fatti, soprattutto in America, numerosi studi condotti dall'American Psuchiatric Association, American Academy of Pediatrics e altri gruppi di studio. Le ricerche condotte non hanno evidenziato alcuna differenza, neppur minima, negli effetti dell'omogenitorialità rispetto alla genitorialità eterosessuale, neppure con riferimento alle dinamiche interne alla coppia dopo l'arrivo dei figli.
L'American Psychological Association nel luglio 2004 ha dichiarato: "Non esiste alcuna prova scientifica che l'essere dei buoni genitori sia connesso all'orientamento sessuale dei genitori medesimi: genitori dello stesso sesso hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la saluta psicologica dei bambini non ha collegamento con l'orientamento sessuale dei genitori e che i bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali".
L'omogenitorialità viene supportata anche dalla Child Welfare League of America, dalla National Association of Social Workers, dal North American Council on Adoptable Children e dall'American Academy of Family Physicians.

A questo punto sarà chiaro a tutti quanto sia grande il muro da dover abbattere prima di poter parlare anche solo civilmente (senza cadere nei luoghi comuni medievali che abbiamo sopra elencato) di adozioni da parte di coppie omosessuali. 
Matton mattone ci si sta provando.
Chissà se ci riuscirà.
Intanto, come ben dichiara la foto a sinistra, la speranza è l'ultima a morire.
Anche se, sinistra o non sinistra...