sabato 14 luglio 2012

INDACO, CHE COLORE E'?

Non ho voglia di alzarmi dal letto. 
Come voi non avevate voglia di ballare.

Non ho voglia di accendere il computer. 
Come voi non avevate voglia di fare casino.

Non ho voglia di mettermi a scrivere. 
Come voi non avevate voglia di venire.

Lottare contro l'accidia è stata dura. Sia oggi per me sia giovedì per voi. Eppure ce l'abbiamo fatta, più o meno. Tra sconfitti e vincitori anche la quinta serata di Seven al Binario7 è andata, che vi piaccia oppure no. E ora via al conto alla rovescia per un finale che si prospetta a dir poco "esplosivo".
Ci avviciniamo alla serata finale (davvero nessuno si preoccupa di avere quei meeeravigliosi free drink? Basta poco per averli, lo sapete. No, perchè tenerceli non ci dispiacerebbe mica così tanto) e intanto ci godiamo la penultima.

Se la musica nasce da quei giorni accidiosi in cui non si ha nulla da fare, come ci diceva la cara Inda, certo è vero che pure l'avarizia fa la sua parte. I braccini corti della Brianza, nonostante non arrivino facilmente al portafoglio, riescono bene ad imbracciare i propri strumenti musicali e i Water Resistant lo sanno fare molto bene, tanto che per giovedì prossimo promettono una serata spumeggiante dai toni indacoIn questa tonalità, non universalmente riconosciuta ed interpretata, verrà declinato tutto il solito ambaradan: ci sarà da divertirsi.
Grandi sbatte per trovare le scarpe. 
Grandi paranoie per abbinare la borsa.
Grandi difficoltà per elaborare una combo gonnamaglietta che non sia ridicola.
(Sì, scrivo anche una rubrica di moda, e allora?)

Vedremo chi riuscirà a non sembrare un fiore di lillà sfuggito al suo cespuglio. Ma l'ilarità suscitata dai peggiori outfits riuscirà a colmare il vuoto dell'assenza della nostra Maya Luna. Forse.
Certo ci sarà più spazio sulla pista per lasciarsi andare alle danze come dervisci ["Voglio vederti danzare come i Dervisches Tournes che girano sulle spine dorsali al suono di cavigliere del Katakali", una citazione di spessore]


sabato 7 luglio 2012

ANIME GOLOSE E PIGRE

Una serata fuori dal comune. 
Una serata arancione. 
Una serata golosa.


E così giovedì scorso è andato, tra chicchi d'uva lanciati dal "palco" e una bomboletta di panna spray, tra musica "revival" se così si può definire il wakawaka e orecchini a forma di teschio, tra tacchi alti e infradito.

Lo spettacolo dei TheGaffas, uno spettacolo. 
Il djset, un tuffo nel passato. Di noi giovani tamarri.

Poche le parole per raccontare a chi non c'era la sensazione di cedere al peccato della gola. Che poi la Chiesa Cattolica lo vede tanto come un peccato da dannazione eterna dell'anima, ma altro non è che la sintesi di questa gioventù bruciata: "La gola è il desiderio di ingurgitare più di quanto l'individuo necessita. È l'ingordigia di cibi e bevande". Fate vobis.
Il tutto condito da una tigrata Maya Luna in tutù nero.

E giusto in tema di emblemi della generazione, come resistere all'ozio? Impossibile. Il cazzegio, la mancanzadisbatta, il sìtràlofaccioquandochovoglia in italiano si chiama accidia e benchè possa essere l'ottava meraviglia del mondo (dopo mangiare, dormire e tutto il resto), sporca irrimediabilmente l'anima anche quella.
E tinti di azzurro sarà proprio a questa dolce indolenza che ci si lascerà andare giovedì prossimo, cullati dalle note della dolce Inda con pezzi acustici presi da qui e da qui. Perchè si sa, la musica nasce dall'accidia: "La mia sicuramente", racconta Inda. "Non dai giorni pieni di cose da fare, gente da vedere. I momenti prolifici sono quelli vuoti e silenzioni. Anche un po' noiosi".



Come resistere al richiamo dell'antisbatta??

L'invito è pronto, il peccato sarà non esserci.