mercoledì 21 marzo 2012

PUNGIAMO "LA ZANZARA"

Romano La Russa: ''I gay sono malati ma possono curarsi''

Romano la Russa, fratello dell'ex ministro della difesa Ignazio la Russa
Ennesima "intervista" al politico di turno a "La Zanzara", programma radiofonico di Radio24, ennesimo insulto a tutta la comunità LGBTQ! (e all'intelligenza dei politici italiani, a mio avviso...)
Decido di documentarmi un po' su questo programma che sempre più spesso finisce per far parlare i giornali essendo teatro di simpatiche e folkloristiche dichiarazioni dei nostri politici.
Sulla home page del programma campeggiano le seguenti parole: "Giuseppe Cruciani conduce La zanzara, l'attualità senza tabù, senza censure, senza tagli alle vostre opinioni".

Giuseppe Cruciani, conduttore di "La Zanzara"
Encomiabili e bellissime intenzioni, in un giornalismo radiofonico spesso di parte queste parole suonano coraggiose e all'avanguardia.

Purtroppo poi scorro i riassunti dei podcast e rimango allibita!
Sono la prima a difendere la libertà di esprimere le proprie idee, ma penso anche che concedere questa "libertà di opinione" a soggetti come Romano La Russa, Renato Farina, Ciarrapico o il più produttivo Giovanardi, interrogandoli su tematiche LGBTQ, sia solo un insulto e una mancanza di rispetto verso la VERA libertà di espressione e i diritti della persona.
Riportando solo una minima parte delle preziose opinioni espresse da alcuni dei nostri politici:
  • "Esistono leghisti gay? Secondo il senatore Piergiorgio Stiffoni, leghista della prima ora, no perchè nel DNA del partito non c'è l'omosessualità. "
  • "Domenico Scilipoti difende le sue battaglie in parlamento e continua a definire i rapporti omosessuali contronatura. "
  • "Altro che Giovanardi... Il senatore Giuseppe Ciarrapico, Pdl, manderebbe i gay a Carbonia, a spalare. Come nel fascismo, li stavano bene".
Con questo non voglio dire che La Zanzara sia di parte, aprendo i dibattiti dà voce a tutte le parti, infatti non mancano posizioni a favore della comunità LGBTQ (On. Paola Concia in primis), ma a mio avviso questi dibattiti diventano inutili e controproducenti nel momento in cui a parlare sono persone che con il tema non c'entrano nulla e non hanno la minima cognizione di causa.
A mio parere queste sono solo provocazioni che hanno lo scopo di sollevare ogni volta polveroni e spontanea mi sorge la domanda: ne abbiamo davvero bisogno? Su un tema così importante e delicato per il nostro paese è giusto concedere spazio (e pubblicità a seguire...) a queste grottesche manifestazioni di ignoranza, omofobia, maleducazione e arretratezza?

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