mercoledì 29 agosto 2012

L'INDIGNAZIONE E' IMPEGNO


Un uomo, Stéphane Hessel, ha scritto un libro, “Indignatevi!”.
Ex partigiano, nato a Berlino da genitori ebrei, non se l’è vista bella durante la Seconda Guerra Mondiale: vissuto in Francia, ha partecipato alla resistenza francese a Londra e al controspionaggio ai tempi di Vichy, è stato arrestato dala Gestapo nazista due volte, è scappato dai campi di concentramento due volte. Insomma, qualcosa della vita ne sa anche a novantatre anni.
Sembrerà non fare al caso nostro questo libro, ma invece fa al caso di tutti. Il messaggio è uno: l’indignazione è la possibilità di cambiare il mondo. E trasformarlo. Migliorare e tutelare il mondo, per stare meglio tutti. Perché in fondo non è difficile. È fondamentale.

Se è chiaro cosa sia l’indignazione, la lettura può proseguire.


«Proviamo ribrezzo e repulsione per quella che consideriamo una patologia».

Già certo, ci voleva anche questa specifica perché i manifesti altrimenti non bastavano a far capire come la pensavano. Ha decisamente rincarato la dose il caro Marco Forconi, coordinatore regionale di Forza Nuova Abruzzo, e di certo ha fugato ogni dubbio (se dubbi ce n’erano) sull’interpretazione del messaggio veicolato per via cartellonistica. Il movimento di estrema destra ha affisso queste opere di poesia ermetica nei giorni scorsi ad Ortona, una cittadina in provincia di Chieti, in occasione di una campagna informatica promossa dall’Arcigay, che aveva allestito un banchetto in centro alla città.
«Il manifesto non è omofobo - sottolinea Forconi - La nostra omofobia sta nel fatto che proviamo ribrezzo e repulsione. Per i gay l'omosessualità è normale, per noi è una patologia, ma con il nostro messaggio non vogliamo entrare nel merito della patologia».

Intolleranza, mancanza di rispetto, essere retrogradi e chi più ne ha più ne metta. La si può dire con mille parole diverse, ma ciò che nasce nello stomaco lì per lì sono rabbia, per la cattiveria di queste affermazioni, e sgomento, per la palese esternazione di un movimento fuori dal tempo, ma che in Italia ha ancora seguito e spazio.

Pensare che con lo stesso entusiasmo con cui tutte le associazioni omosessuali lottano per l’integrazione e per il divertirsi insieme, dall’altra parte c’è chi con lo stesso ardore combatte per il contrario non può che gettare un’ombra di sconforto per questo paese ancora nel buio dei suoi pregiudizi.
L’indignazione per l’accaduto arriva da molteplici associazioni.
Maledailabrianza aggrega la sua voce indignata alle altre.


«Il peggiore degli atteggiamenti è l’indifferenza, dire “io non posso niente, me ne infischio". Comportandovi così, perdete una delle componenti essenziali che ci fa essere uomini. Una delle componenti indispensabili: la facoltà di indignazione e l’impegno che ne è la diretta conseguenza». [cit. Stéphane Hessel, "Indignatevi!"]


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