sabato 15 settembre 2012

IL "GAY FRIENDLY" NON PARLA ITALIANO


Il mondo si muove. 
Le famiglie cambiano.
Le pubblicità evolvono.

In questi ultimi mesi se ne sono viste di belle.

Spot 2011 Ikea Catania
A cominciare dal geniale spot gay friendly di Ikea: "Basta poco per cambiare". Spazio alla vita, perchè la famiglia si crea a propria immagine, senza costrizioni di genere o forma o colore. La famiglia è casa. No forse questa fa troppo Barilla. Però il messaggio è chiaro, no?
E poteva forse il caro Giovanardi starsene zitto? Certo che no. Quindi mentre tutti, a guardare questa pubblicità, inclinano la testa verso sinistra e con una fastidiosa vocetta acuta esclamano "Ma che cosa carina!", lui invece vomita le solite affermazioni. "Il termine famiglia usato dalla multinazionale è lesivo della Costituzione italiana, perchè per essa si deve intendere solo quella formata dal matrimonio tra uomo e donna". L'azienda svedese non si fa attendere: "Quella fondata su matrimonio è una delle famiglie. Noi ci rivolgiamo a tutte le tipologie". Un'entrata a gamba testa contro la nostra Costituzione, offensiva e di cattivo gusto: queste le parole rilasciate dal sottosegretario durante l'intervista tenuta con Klaus Davi a KlausCondicio (in onda su YouTube).

E così le abbiamo prese dagli svedesi.

Ma le prendiamo anche dagli abitanti di Malta, che pur essendo in pochi si fanno sentire.
Questa volta è Vodafone (Malta, appunto) che chiede "Who is your N°1?". E le risposte sono molte. Recuperata Monique Brincau, Marketing Executive di Vodafone Malta, Meladailabrianza è andata a farle due domande. "Abbiamo l'obiettivo di identificare le coppie diverse della vita (amici, fratelli, partner), per far capire che ognuno di noi ha un numero uno nella propria vita". Quindi, che il proprio n°1 sia un uomo, una donna o un gatto, non fa differenza per nessuno, almeno a Malta. "Abbiamo ricevuto molti feedback positivi - racconta Monique - soprattutto perchè la gente ha perfettamente capito il nostro messaggio". 
Grazie, a Malta non avete mica Giovanardi.

Come già detto, il mondo si muove. E' l'Italia che resta ferma.


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