sabato 26 gennaio 2013

RUSSIA, BACK TO MEDIOEVO

Scriviamone.
Finchè è possibile.
Parlarne è già vietato.

Come anticipato il mese scorso, ora la legge antigay russa è diventata realtà.
Con una maggioranza pressoché assoluta (388 sì, un no e un'astensione) il Parlamento russo ha approvato ieri l'estensione a tutto il territorio nazionale di una legge già in vigore a livello regionale a San Pietroburgo, Kaliningrad ed altre grandi città russe: il divieto di propaganda omosessuale (e anche se mancano tre letture perchè il disegno di legge diventi definitivo, il partito comunista russo ha già chiesto l'accelerazione del suo iter).
L'intenzione definizione generica di "propaganda" permetterà di punire con pesanti multe (che costeranno quanto due intere utilitarie) attori, artisti ma anche comuni cittadini colti ad esprimere in pubblico un'opinione riguardo argomenti omosessuali. Saranno vietati eventi, manifestazioni (da un semplice bacio in strada fino al Gay Pride) e concerti che possano essere ritenuti a rischio di "propaganda gay".

Abbasso l'evoluzione. Benvenuto Medioevo.

Calci, sputi, insulti e arresti sono già stati perpetuati ai danni di qualche giovane e sprovveduto manifestante che invano ha tentato di ribellarsi a questa nuova imposizione del governo russo. Che ricordiamo essere governato da Putin ai giorni nostri e non più da Stalin, anche se il dubbio potrebbe venire.
Poco da fare e soprattutto da dire di fronte ai pregiudizi largamente diffusi nell'opinione pubblica. "Siamo in Russia, non a Sodoma e Gomorra",  ha urlato il deputato Dmitri Sablin, del partito di maggioranza Russia Unita, prima del votoDurante il dibattito, un altro politico della formazione di Putin, Serghei Dorofeiev, ha dichiarato che la bozza di legge punta a tutelare i minori dalle conseguenze dell'omosessualità: "Non è una legge contro gli omosessuali quanto una via per proteggere la nostra gioventù i cui valori sono minacciati da certi discorsi, certe immagini scandalose". E mentre ci si stupisce che il 65% della popolazione sia d'accordo con questa novità, lo stupore si accentua ancora di più di fronte ai recenti sondaggi che mostrano che i due terzi della popolazione russa ritiene che l'omosessualità sia una malattia e condivide la recente decisione dell'esercito russo di radiare ogni "sospetto omosessuale" dal servizio militare. Di male in peggio sul canale web tv russo Pravda.ru lo scrittore russo Nicolai Starikov sostiene: “La propaganda omosessuale non deve essere bandita soltanto tra i minori, bensì deve essere vietata definitivamente perché potrebbe compromettere la diminuzione della popolazione stessa”. In un video di PublicPost.tv un estremista ortodosso afferma: ”La propaganda omosessuale è degradante per la società e la cultura, noi dobbiamo difenderci da questo. La nostra civilizzazione potrebbe essere impedita da questo genere di propaganda”.

Dimitri Guokov, del partito dei liberal democratici russi, afferma: "Questo progetto di legge ci sta trasformando in buffoni". Il partito, nonostante capisca che i minori siano la fascia meno protetta da questa propaganda, afferma che non è questo il modo giusto per difenderli e che ”i membri del parlamento non hanno esitato a votare a favore di questa legge, considerando che il fine giustifica i mezzi”. 
Intanto l'America si mobilita o almeno ci prova. Dopo l'indignata e classica preoccupazione statunitense (che poche volte porta a qualcosa di concreto), quanto meno arriva una dichiarazione di Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato per l’America: “Sostenere questa legge contraddice il dovere internazionale della Russia sul rispetto dei diritti umani e della difesa della libertà dei propri cittadini”.

Nel silenzio russo (tipico delle tre famose scimmie che non vedono, non sentono e non parlano) solo una voce si è alzata. La scrittrice russa Ljudmilla Ulitskaja ha dichiarato: “Una legge medievale che gioca sull'ignoranza di una popolazione ancora dominata da pregiudizi e da retoriche machiste”.

A poche ore dalla Giornata della Memoria, non pare che la Russia stia identificando una specifica razza (che in tempi bui era quella ariana) che sembrerebbe vada difesa dai contaminatori gay che potrebbero comprometterne l'integrità?


Nessun commento:

Posta un commento