Spente sessantasei candeline, il caro Ziggy Stardust comincia
a dimostrarli i suoi annetti.
Sempre magro, sempre biondo e sempre bello, David Bowie esce
con la riedizione di uno storico singolo che fa rimpiangere i suoi dieci anni
di silenzio. Caro Ziggy, ci eri mancato.
E in un’occasione come questa Google, al momento della
digitazione del fatidico nome, regala emozioni.
Oltre a rivangare la sua fantomatica relazione con Mick
Jagger, che si interruppe solo dopo che la povera Angie li scoprì sul fatto («Nell'ottobre
del 1973 i Bowie vivevano in Oakley Street, a un passo da Cheyne Walk. Angie
era stata fuori città per un paio di giorni; quando tornò a casa - era mattina
- andò diretta in cucina per prepararsi del tè. Qui trovò la cameriera,
arrivata circa un'ora prima, che la accolse con una strana espressione sul
viso. "C'è qualcuno nel suo letto, signora", le disse. Angie andò di sopra, si
diresse verso la sua camera da letto, aprì lentamente la porta e loro erano là:
Mick Jagger e David Bowie, nudi nello stesso letto, addormentati. Si
svegliarono entrambi di soprassalto», dalla biografia di Mick Jagger scritta da
Christopher Andersen), c’è altro da sapere su di lui. Di molto più sgargiante.
Coglie al balzo il ritorno di Ziggy Stardust lo spumeggiante
Jean Paul Gualtier che l’ha celebrato nelle sfilate della primavera estate
2013. Forse è tardi dirlo ora, quando le passerelle sono state calcate a
settembre, ma è il momento giusto per i comuni mortale per saperlo.
Citazioni e nostalgia, quelle dalle quali si fa prendere lo
stilista francese, cadendo forse più nell’evocazione che nella sua tipica vena
di provocazione. Un passato glorioso, quello degli anni Ottanta, in cui
rifugiarsi quando non si hanno ispirazioni moderne.
Pare, quindi, che capelli rossi e tutine imbarazzanti
saranno il must della nuova stagione.
by fbl
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