martedì 17 settembre 2013

LA RUSSIA E L'ESERCITO ANTI-GAY

Omofobia interiorizzata. Se n’era già parlato. Ma ora ha proporzioni cosmiche.
La paura irrazionale e incontrollata dell’omosessualità pare sia l’unica spiegazione al silenzio della popolazione russa di fronte alla situazione del mondo omosessuale nella nazione europea più estesa. 
L’equazione sembra facile: ignoranza + propaganda di stato + propaganda della chiesa ortodossa.
Et voilà ecco il safari a caccia di gay
O anche la proposta di bruciargli il cuore. Manco fossero vampiri.

La Russia sta versando da tempo in condizioni a dir poco disumane e la politica omofoba di Putin non poteva che dare vita una nuova (e soprattutto, legalizzata) via per delinquere: vengono create reti per adescare adolescenti gay che vengono poi picchiati e torturati da criminali che si definiscono "guerrieri" che si vantano delle proprie violenze con immagini e video in un clima di totale omertà e silenzio. In Russia e nel resto dei paesi dell’est europeo, si starebbe costituendo una sorta di esercito “anti-gay”, dedito a braccare, insultare e letteralmente torturare i giovani omosessuali russi. In tutto questo il governo russo non solo non sembra prendere nessuna contromisura per bloccare questi atti di violenza, ma sembrerebbe quasi approvarli, dal momento che il profilo del capo di questo movimento, Maxim Martsinkevich, è pubblico e i video sono facilmente rintracciabili in rete.

L’istituto del Russian Public Opinion Research Centre ha condotto un’indagine dalla quale sarebbe emerso che il 51% dei cittadini russi dichiara che in nessuna circostanza sarebbe disposto ad avere un vicino di casa o un collega di lavoro gay.
Il 51 %. In nessuna circostanza. Da brivido.
Su un campione di 1600 persone a rappresentanza delle 45 regioni che compongono il Paese, il 77% degli intervistati si è dichiarato cristiano ortodosso, il 6% mussulmano e il 6% ateo. Ma ciò non sarà di certo la scusante.

“Ci sono un sacco di gruppi di estrema destra e un sacco di attivisti cristiani ortodossi che si presentano agli eventi lgbt per attaccare e aggredire violentemente i manifestanti - dichiara l'attivista lgbt Anna Grigoryeva - questo è stato praticamente sancito dallo stato e la polizia non li arresterà di certo”.

Chi si sorprende? E chi farà qualcosa?


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