giovedì 6 dicembre 2012

DI MATRIMONI E DI MULTE

Propaganda omosessuale.
Questo il nome del crimine che l’omofobia russa ha inventato.

Già in nove regioni dell’ex Cortina di ferro la legge è già in vigore. 
E a breve potrebbe estendersi all'intero territorio russo.
Il 19 dicembre il parlamento deciderà se rendere nazionale la legge che proibisce la “propaganda omosessuale”. Prima si scontava nei Gulag o in carcere, ora nella moderna Russia di Putin il reato di omosessualità si sconterà a colpi di multe, isolamento sociale e silenzio. Non sembrerebbe un grosso salto indietro rispetto al giorno in cui l’omosessualità era stata depennata dalla lista dei reati? E si tratta di un giorno di vent'anni fa.

Ma ormai in Russia ne capitano di ogni da un po’ di tempo. In agosto il tribunale di Mosca confermava il bando che proibiva per cento anni la sfilata del Gay Pride (“per evitare disordini pubblici”). A luglio la Duma approvava il progetto di legge che prevedeva un importante giro di vite sulla libertà di informazione. Ora si torna sulla norma firmata a marzo dal governatore di San Pietroburgo (che già non era passata inosservata): questa norma, in particolare, vieta “azioni pubbliche mirate a promuovere la sodomia, il lesbismo, la bisessualità e il transgender tra i minori”. “Azioni pubbliche”, una definizione talmente generica da includere ogni manifestazione, dalle conferenze ai cortei. Sarà sufficiente che un giovane al di sotto dei 18 anni si trovi nel luogo dell’evento e i trasgressori saranno puniti con multe che vanno dai 5.000 (125 euro) ai 500.000 rubli (12.500 euro).

“Questa è una repressione condotta in base ad una logica fascista - ha spiegato al Guardian Igor Kochetkov, presidente dello Lgbt network - è una strana coincidenza che la legge verrà discussa il 19 dicembre, perché il 17 dicembre 1933 le autorità sovietiche dichiararono illegali le relazioni tra uomini. Dicevano che i gay erano alieni alla società sovietica. Oggi viene usata la stessa retorica”.

E intanto i matrimoni gay sono ufficialmente legali da oggi nello stato di Washington. Tutte le coppie potranno iniziare a richiedere licenza di matrimonio e la prima unione potrà essere celebrata già da domenica prossima. E ieri anche il governatore dello stato confinante con la California ha messo la sua firma sotto la legge che consente alle coppie omosessuali di unirsi in matrimonio.

La stessa America dove è finita in tribunale una terapia di conversione per gay: quattro cittadini del New Jersey hanno avviato un'azione civile per frode dopo aver speso migliaia di dollari per la terapia, solo per sentirsi dire che il continuare a sentire attrazione per il loro stesso sesso era "colpa loro".

Non tutto il mondo è paese.


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