mercoledì 19 dicembre 2012

SPACCARE (I MAYA)


Una marea di cose da fare, troppo poco tempo per farle.
La fine del mondo è alle porte e in due giorni bisogna arrabattarsi con quel poco che si ha a disposizione. Esprimere, ma soprattutto realizzare, gli ultimi desideri prima del giudizio finale si fa difficile.

Appurato che le voglie della popolazione sono le più disparate, chiedere a chi, venerdì sera al Bloom, contribuirà dal palcoscenico a questa fine del mondo è d’obbligo.

Concreti e lanciati verso il successo, i Jazz Lag, che avranno il compito di traghettare gli incauti presenti dagli anni Venti fino agli anni Settanta, esprimono un desiderio dalla forte connotazione carrieristica: “Il nostro desiderio prima che finisca il mondo è fare una turnè a Kuala Lumpur”. E sti cazzi, si può dire?
Chi li seguirebbe fino in capo al mondo, questa volta, ci guadagnerebbe pure. E anche tanto.

Seconde (non certo per importanza, ma solo per esibizione) sono le ragazze di Gaia360. Quelle che se per caso cadesse il mondo, si sono spostaste un po’ più in là: in Brianza. Quello che loro vorrebbero prima della fine del mondo? Quello che tutti le seguiremo a fare. “Gaia360 innanzitutto vorrebbe essere sicura di non sopravvivere alla fine del mondo, la cosa peggiore che potrebbe capitare, infatti, non è morire tutti insieme, ma sopravvivere da soli. E poi, diciamocelo, non siamo gli elementi più brillanti sui quali punteremmo per la continuità della specie. Quindi prima della fine del mondo ci piacerebbe chiamare un giro di chupiti, l'ultimo, per tutti: 1-2-3 boom!”.

E in mezzo a visual set, photoset e alcol set, chissà che anche qualche altro desiderio non venga esaudito.



Infine, quello che desidera Meladailabrianza? Bè, questo ve lo diciamo venerdì.
Di sicuro sarà qualcosa che SPACCA.

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