Oggi parliamo di famiglia, anzi di
famiglie, al plurale, perché vogliamo abbattere l’idea che “di
famiglia ce ne sia una sola composta da un uomo e da una donna” e
mostrarvi come ne esistano altre forme altrettanto naturali e fondate
sull’amore composte da due donne o da due uomini.
Ormai quasi tutti i giorni in
televisione o sui giornali il politico/attore/opinionista di
turno esprime la sua idea a proposito delle famiglie omosessuali,
giudizi che sanno più di verità incontrovertibili che umili
opinioni e che spesso ci fanno ribaltare le budella perché sentire
un politico pluridivorziato che parla di valore della famiglia
tradizionale porta alla mente una sola parola: ipocrisia.
Raccapricciati da tutta l’ignoranza e
la poca informazione che ci circonda abbiamo deciso di documentarci
e fornirvi qualche breve spunto per permettere a tutti di formarsi
una propria opinione in merito in modo da non dover sentire più, si
spera, frasi del tipo “I gay sono sterili e quindi è giusto che
non possano formare una famiglia.
Lo so che ora starete pensando “ma ci
pigliano per cretini?” però credeteci, questa frase salta fuori
più spesso di quello che pensiate quindi, cadendo pure nell’ovvio,
vogliamo chiarire una volta per tutte che gli omosessuali, uomini e
donne, non sono STERILI, una donna lesbica può rimanere incinta e un
uomo gay può mettere incinta una donna volendo, sono solo i loro
rapporti sessuali a non essere fertili.
Se ciò fosse vero allora bisognerebbe
togliere il valore di famiglia a tutte le numerosissime famiglie
omogenitoriali che esistono, sconsigliare ad una donna single di
avere figli e suggerire ad un padre single di evitare di crescere da
solo il proprio figlio.
Sfogliando i manuali di psicologia
dello sviluppo leggiamo che un bambino ha sì bisogno di una figura
maschile e femminile di riferimento per la formazione del ruolo
genere, ma che, anche in presenza di una madre e di un padre, non
sempre sono loro svolgere tale ruolo. Accanto alla figura dei
genitori ci sono spesso altre figure molto vicino al bambino come i
nonni, gli zii, i fratelli. Quindi non è assolutamente necessario
al fine di un sano sviluppo che il bambino abbia genitori di entrambi
i sessi, sarà spontaneo per lui o per lei ricercare figure di
riferimento tra le altre figure importanti che gli gravitano attorno
senza che questo comprometta la sua salute mentale.
In molti si rifanno alla “tradizione”
per dimostrare che le famiglie omogenitoriali siano una pretesa
dell’epoca moderna fatta di perdita dei valori e del buon gusto.
Purtroppo per tutti quelli che la
pensano così la verità è esattamente l’opposto: un padre
coinvolto nella crescita del figlio e nella gestione familiare è una
conquista degli ultimi cinquant’anni!
Dall’alba dei tempi le donne della
tribù crescevano i figli mentre i padri erano a caccia ed è stato
così fino alla metà del secolo scorso con la differenza che l’uomo
ha smesso di portare a casa animali morti e ha iniziato a portare a
casa lo stipendio.
A tutt’oggi il coinvolgimento del padre
nella crescita del figlio è un’usanza occidentale, in tutto
l’oriente o nelle tribù africane sono ancora le donne a crescere i
figli senza che nessuno si permetta di parlare di sviluppo deviato!
Questa è una cavolata e lo sappiamo
tutti, ma si sa che la madre degli ignoranti e sempre incinta e
quindi ci permettiamo di ricadere nuovamente nell’ovvio dicendo che
se questo fosse vero allora bisognerebbe diffidare
di tutte quelle coppie eterosessuali che hanno un figlio omosessuale!
L’essere
omosessuale è in gran parte determinato geneticamente questo è
vero, ma questo non vuol dire che esista una trasmissione
generazionale del famigerato “gene omosessuale”. Non esiste nulla
del genere, come non esiste un ambiente familiare che favorisca o no
l’omosessualità.
Questa
è forse l’idea più radicata nella cultura popolare e quindi la
più difficile da abbattere.
Fortunatamente
dagli anni Cinquanta ad oggi sono stati fatti, soprattutto in
America, numerosi studi condotti dall'American Psuchiatric Association, American Academy of Pediatrics e altri gruppi di studio. Le ricerche condotte non hanno evidenziato alcuna differenza, neppur minima, negli effetti dell'omogenitorialità rispetto alla genitorialità eterosessuale, neppure con riferimento alle dinamiche interne alla coppia dopo l'arrivo dei figli.
L'American
Psychological Association nel luglio 2004 ha dichiarato: "Non esiste alcuna prova scientifica che l'essere dei buoni genitori sia connesso all'orientamento sessuale dei genitori medesimi: genitori dello stesso sesso hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la saluta psicologica dei bambini non ha collegamento con l'orientamento sessuale dei genitori e che i bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali".
L'omogenitorialità viene supportata anche dalla Child Welfare League of America, dalla National Association of Social Workers, dal North American Council on Adoptable Children e dall'American Academy of Family Physicians.
A questo punto sarà chiaro a tutti quanto sia grande il muro da dover abbattere prima di poter parlare anche solo civilmente (senza cadere nei luoghi comuni medievali che abbiamo sopra elencato) di adozioni da parte di coppie omosessuali.
Matton mattone ci si sta provando.
Chissà se ci riuscirà.
Intanto, come ben dichiara la foto a sinistra, la speranza è l'ultima a morire.
Anche se, sinistra o non sinistra...