martedì 28 gennaio 2014

UNIONI CIVILI, MONZA: 4 ORE NON BASTANO

Ieri sera, lunedì 27 gennaio, poteva essere una buona occasione per cambiare le cose, ma a quanto pare Monza ha bisogno di qualche giorno in più per farlo.

Si è infatti discusso durante il consiglio comunale delle 18.30 l'approvazione del registro delle unioni civili, rimandando però per mancanza di tempo la decisione ufficiale di tale disputa a giovedì. Già, perchè a quanto pare quattro ore per discuterne non sono state sufficienti.

E pensare che consiglieri e assessori hanno avuto quasi un anno per prendere le loro decisioni, dal momento che la proposta è nata da una mozione votata il 27 febbraio dello scorso anno in cui, grazie ai voti favorevoli di Sel, Pd, Idv, M5s e Cambia Monza, è stato approvato il regolamento per le iscrizioni. Regolamento di cui dovrà tornare ad occuparsi, per ratificarlo o modificarlo, il nuovo consiglio comunale.

La proposta, presentata con somma chiarezza da un sindaco Roberto Scanagatti decisamente favorevole all'approvazione, stabilisce che si potranno iscrivere al registro delle unioni civili due persone maggiorenni legate da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale da almeno due anni nel Comune di Monza. Ovviamente indipendentemente dall'orientamento sessuale. L'istituzione del registro comunale delle unioni civili garantirebbe però unicamente il godimento di diritti riconosciuti dal solo Comune tramite il rilascio di un attestato che dichiarerebbe la coppia essere una ''famiglia anagrafica basata su un vincolo affettivo''. Ma appare chiaro a chiunque (o perlomeno, si spera) che tale proposta sia importante non solo per i pochi diritti che concede ma perchè a livello simbolico rappresenterebbe un vero e proprio passo in avanti per una realtà piccola e comunale come quella di Monza, ma anche un piccolo smacco (e chissà che a furia di registri delle unioni civili qualcosa non si smuova) anche a livello nazionale. Monza infatti insieme a gran parte della Brianza sta provando a dimostrarsi un passo più avanti rispetto alle istituzioni statali, e non è per niente roba da poco.

Non sono mancati commenti di Lega Nord e Forza Italia. Ma d'altro canto non sono mancati neanche i commenti forti e positivi, primi tra tutti quelli del giovane Alessandro Gerosa che si sarebbe meritato una standing ovation degna del presidente della repubblica (magari Napolitano facesse un discorso così).

La delusione a fine serata è stata tanta, ma fortunatamente anche la consolazione di sapere che tra i nostri politici (locali e non) c'è anche chi ha veramente a cuore la causa e che vuole davvero combattere per difendere i diritti di tutti.


giovedì 16 gennaio 2014

PER NON DIMENTICARE I TRIANGOLI ROSA

Tra pochi giorni cadrà la XIV Giornata della Memoria.
Giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Meladailabrianza per l'occasione vuole porre l'attenzione sull'Omocausto, termine con cui si identificano le deportazioni, le torture e le uccisioni sulla base dell'orientamento sessuale (o presunto tale).
Presso il Marelli79 di Sesto San Giovanni si terrà Paragraph 175 - l'olocausto dimenticato.
Venerdì 24 gennaio verrà proiettato il documentario del 2000 Paragraph 175.
Domenica 26 gennaio djset contro l'omofobia di MeLaDaiLaViviana.

Lo scorso anno Flavio Romani, presidente di Arcigay, dichiarava: "Ricordare deve servire per agire". Quest'anno Meladailabrianza vorrebbe che il messaggio fosse lo stesso.
Nessuna vittima di discriminazione deve essere dimenticata.
Tutte le vittime del pregiudizio e dell'odio hanno uguale dignità.

Il triangolo rosa era il marchio di stoffa che veniva cucito sulla divisa degli internati per omosessualità maschile, in base al paragrafo 175, nei campi di concentramento nazisti. Il colore rosa era stato ovviamente scelto per scherno nei confronti di chi era giudicato intrinsecamente effeminato: alle lesbiche internate di cui si ha notizia fu imposto invece il triangolo nero delle "asociali".

Dopo la nascita del movimento di liberazione omosessuale il triangolo rosa è stato rivendicato e riutilizzato, in gesto di sfida, da parte del movimento gay, diventando un simbolo politico gay.


I triangoli rosa non vanno dimenticati.

lunedì 13 gennaio 2014

LUCIGNOLO E I SUOI ESPERIMENTI

Domenica come tante: sveglia presto, Mina (il mio cane) ha bisogno di correre, quindi parco di Monza arriviamo…dopo una splendida mattinata con la mia compagna, tra amici pelosi e non, si torna a casa per rivendicare quel tanto agognato divano.
Trascorro il pomeriggio a rispondere a messaggi a cui non sempre riesco a rispondere in settimana, leggo un po’, gioco con le mie bestie e lascio andare la televisione quasi a tenerci compagnia (raramente la si guarda davvero). Ad ogni pubblicità si annunciano i servizi di Lucignolo che sarebbero andati in onda nella puntata della sera, tra i tanti anche uno sull'omofobia.
Trascorso il pomeriggio ci interroghiamo sul da farsi: usciamo o ci facciamo venire un’ulcera guardando Lucignolo??
Mina decide per noi palesandosi alla porta con il guinzaglio in bocca: Blob arriviamo. Ci penso tutta sera e al mio ritorno, è più forte di me, devo guardare quella puntata.
Assisto attonita a un servizio agghiacciante. 
Stamattina, ancora scossa scrivo un post dal mio account Facebook, che viene accolto e commentato da un po’ di persone e sono numerosi i post e gli articoli dei vari blog tematici che ne ripropongono i contenuti.


Addirittura c’è chi, dopo aver letto il mio post, mi sfida a ripetere “l’esperimento”: "Oh Viviana, cosa ti aspettavi? È così che reagiscono le persone".

Raccolgo la sfida e mi riprometto di provarci, anche se Meladailabrianza non dispone delle stesse attrezzature e degli stessi fondi di Mediaset (anzi, siamo proprio poveri), ma ci proveremo. Facendolo nel modo giusto però, perché quello che nessuno ha notato sono le modalità totalmente sbagliate che hanno proposto, partorendo un servizio, per quanto mi riguarda, socialmente sbagliato e deviante.

Viene presentata una coppia omosessuale: Ale e Marco, di origini venete. I ragazzi  vivono e lavorano nella provincia di Treviso e fin qui tutto ok. Peccato che la redazione di Lucignolo però,  decida di registrare il suo esperimento da tutt'altra parte, catapultando i due giovani nella provincia di Milano. Beh, risultato?? Non sono più Ale che lavora all’accoglienza di un albergo e Marco il geometra, ma due sconosciuti  in gita, per di più FROCI!
E sì: froci. Perché è quello che viene riproposto più e più’ volte nei commenti raccolti.

Io vivo in Brianza, ad Arcore (sì, proprio Arcore) , vado dal panettiere, al supermercato, al bar e non mi nego mai di camminare mano per la mano con la mia compagna. Ci sono reazioni come quelle viste nel video, ma anche commercianti che ci salutano e ci conoscono in quanto coppia e persone che ci fermano per strada per chiederci come vanno il lavoro, la casa, o se Mina ha già distrutto il divano: è la conoscenza delle persone stesse che combatte l'omofobia.

Quando le persone imparano a conoscerti per quello che sei, e conoscono prima la persona e poi l'orientamento sessuale, diventa tutto più semplice. 
Io sono prima Viviana, la ragazza che lavora da Brambilla, che ti aiuta a portare la spesa se ti incrocia per strada, che non smette mai di canticchiare, quella che se ti incontra al bancone del bar (da buona terrona) fa di tutto per offrirti il caffè, la ragazza che  incroci al circolo culturale o al parco con il cane, che è sempre disposta a fare due chiacchiere e che gioca a calcetto con i non più giovani del Blob. E poi, sono Viviana, la fidanzata di Federica e credetemi questo cambia tutto. 
Tutti i giorni mi interfaccio con giovani terrorizzati e vittime di bullismo, con famiglie spaventate da questa società e mostrare questo tipo di servizi (senza dedicare due minuti almeno all’informazione) non fa che amplificare il terrore e tutto il lavoro di chi tutti i giorni informa e cerca di sensibilizzare è vanificato.

A mio parere queste sono solo provocazioni che hanno lo scopo di sollevare ogni volta polveroni e spontanea mi sorge la domanda (sempre la stessa da anni ormai): ne abbiamo davvero bisogno? Su un tema così importante e delicato per il nostro paese è giusto concedere spazio a queste grottesche manifestazioni di ignoranza, omofobia, maleducazione e arretratezza senza sottolineare il lavoro che tutti i giorni le associazioni e i movimenti culturali fanno?

L'Italia è un paese omofobo, ma è anche tanto cambiato.
Quel cambiamento deve essere sottolineato.


martedì 7 gennaio 2014

ME LO DAI 'STO 2014 ??!!!

Addio 2013. 
2014, stiamo arrivando.

Ma guardandosi indietro, non si può che fare un bilancio di tutto quello che è successo durante l'anno appena trascorso. 

E scorri scorri, di roba ne è successa.
E di strada se n'è fatta.


Il 2013 è partito festeggiando il primo compleanno di Meladailabrianza: una serata a dir poco spumeggiante, fatti di sorrisi e di baci. E di limoni veri e propriDurante quella serata era anche stato presentato il video di denuncia realizzato da Meladailabrianza "Il bacio".

Grande era stato il festeggiamento quando a Monza sono arrivati i tanti agognati registri delle unioni civili: e che festeggiamento. La gioia si è tramutata in una serata a dire poco sensazionale: quella di KissMe'CauseWeCan. Una serata a base di sogni, progetti e ancora tanti baci.

Con l'arrivo della primavera, poi, Meladailabrianza aveva esortato tutti ad esprimere i propri desideri con KissMe&MakeAWish. "I desideri sono una parte di noi che si stacca e comincia a vivere di vita propria", questo era l'intento della serata: e, bisogna ammetterlo, decisamente riuscita. Stelle e desideri sono piovuti dal cielo senza sosta.

Si è fatto maggio e con lui è arrivata anche la Giornata Mondiale contro l’Omofobia e la Transfobia: Meladailabriana ha realizzato per l'occasione il video "Stop Homophobia, Be Coloured", presentato durante la serata di chiusura della stagione, KissMe...Any Problems?. Alla serata ha partecipato anche la cara amica Raffa Kinney, arrivata direttamente da Napoli. L'evento si è tinto di mille colori, nel vero senso della parola, se qualcuno si ricorda bene. E tra lanterne, musica e fuochi il saluto prima del distacco estivo è stato memorabile.

Distacco estivo che però ha visto Meladailabrianza impegnata a sostenere le giocatrici de "La24Ore di Carugate". Che partite e che sudate.
Ma il caldo estivo non ha fermato Meladailabrianza nè tanti altri che hanno partecipato al Milano Pride.

Passata l'estate, arrivato settembre, Meladailabrianza ha deciso che era tempo di fare la rivoluzione. Seriamente.
Ci si è impegnati a fare il punto sulla legge contro l'omofobia.
Ci si è lanciati contro la fantomatica Ines Brambilla.
Ci si è mobilitati in occasione del Coming Out Day, quando Viviana ha pubblicato il proprio video per Le Cose Cambiano.

Poi è cominciata la stagione STAND UP - Fuori c'è la rivoluzione. 
E lì non ci si è più tenuti.
La prima serata ha visto sul palco, tra gli altri, Sara Velardo, con cui Meladailabrianza ha collaborato per la realizzato del video "Il mio amore immenso". Un'esplosione di gioia.
La seconda serata è stata ... forse non ci sono parole. In quel novembre è stata presentata la campagna di informazione sull'omogenitorialità "OHANA #significafamiglia" durante un bel dibattito organizzato durante l'evento stesso.
Prima che la stagione finisse Meladailabrianza ha voluto dare ennesima riprova di questa tanto decantata rivoluzione, partecipando alla protesta contro le Sentinelle In Piedi.


Insomma, un  gran bell'anno, sembrerebbe.
Ma non c'è da temere, perchè il 2014 pare sarà ancora meglio.


STAY TUNED.