Domenica come tante: sveglia presto, Mina (il mio cane) ha
bisogno di correre, quindi parco di Monza arriviamo…dopo una splendida
mattinata con la mia compagna, tra amici pelosi e non, si torna a casa per rivendicare
quel tanto agognato divano.
Trascorro il pomeriggio a rispondere a messaggi a cui non
sempre riesco a rispondere in settimana, leggo un po’, gioco con le mie bestie
e lascio andare la televisione quasi a tenerci compagnia (raramente la si
guarda davvero). Ad ogni pubblicità si annunciano i servizi di Lucignolo che
sarebbero andati in onda nella puntata della sera, tra i tanti anche uno sull'omofobia.
Trascorso il pomeriggio ci interroghiamo sul da farsi:
usciamo o ci facciamo venire un’ulcera guardando Lucignolo??
Mina decide per noi palesandosi alla porta con il guinzaglio
in bocca: Blob arriviamo. Ci penso tutta sera e al mio ritorno, è più forte di
me, devo guardare quella puntata.
Assisto attonita a un servizio agghiacciante.
Stamattina, ancora scossa scrivo un post dal mio account Facebook, che viene accolto e commentato da un po’ di persone e sono numerosi i post e gli articoli dei vari blog tematici che ne ripropongono i contenuti.
Stamattina, ancora scossa scrivo un post dal mio account Facebook, che viene accolto e commentato da un po’ di persone e sono numerosi i post e gli articoli dei vari blog tematici che ne ripropongono i contenuti.
Addirittura c’è chi, dopo aver letto il mio post, mi sfida a
ripetere “l’esperimento”: "Oh Viviana, cosa ti aspettavi? È così che reagiscono le persone".
Raccolgo la sfida e mi riprometto di provarci, anche se
Meladailabrianza non dispone delle stesse attrezzature e degli stessi fondi di
Mediaset (anzi, siamo proprio poveri), ma ci proveremo. Facendolo nel modo giusto però, perché quello che nessuno
ha notato sono le modalità totalmente sbagliate che hanno proposto, partorendo
un servizio, per quanto mi riguarda, socialmente sbagliato e deviante.
Viene presentata una coppia omosessuale: Ale e Marco, di
origini venete. I ragazzi vivono e
lavorano nella provincia di Treviso e fin qui tutto ok. Peccato che la
redazione di Lucignolo però, decida di
registrare il suo esperimento da tutt'altra parte, catapultando i due giovani
nella provincia di Milano. Beh, risultato?? Non sono più Ale che lavora all’accoglienza
di un albergo e Marco il geometra, ma due sconosciuti in gita, per di più FROCI!
E sì: froci. Perché è quello che viene riproposto più e più’
volte nei commenti raccolti.
Io vivo in Brianza, ad Arcore (sì, proprio Arcore) , vado dal
panettiere, al supermercato, al bar e non mi nego mai di camminare mano per la
mano con la mia compagna. Ci sono reazioni come quelle viste nel video, ma
anche commercianti che ci salutano e ci conoscono in quanto coppia e persone
che ci fermano per strada per chiederci come vanno il lavoro, la casa, o se Mina ha
già distrutto il divano: è la conoscenza delle persone stesse che
combatte l'omofobia.
Quando le persone imparano a conoscerti per quello che sei,
e conoscono prima la persona e poi l'orientamento sessuale, diventa tutto più semplice.
Io sono prima Viviana, la ragazza che lavora da Brambilla, che ti aiuta a portare la spesa se ti incrocia per strada, che non smette mai di canticchiare, quella che se ti incontra al bancone del bar (da buona terrona) fa di tutto per offrirti il caffè, la ragazza che incroci al circolo culturale o al parco con il cane, che è sempre disposta a fare due chiacchiere e che gioca a calcetto con i non più giovani del Blob. E poi, sono Viviana, la fidanzata di Federica e credetemi questo cambia tutto.
Tutti i giorni mi interfaccio con giovani terrorizzati e vittime di bullismo, con famiglie spaventate da questa società e mostrare questo tipo di servizi (senza dedicare due minuti almeno all’informazione) non fa che amplificare il terrore e tutto il lavoro di chi tutti i giorni informa e cerca di sensibilizzare è vanificato.
Io sono prima Viviana, la ragazza che lavora da Brambilla, che ti aiuta a portare la spesa se ti incrocia per strada, che non smette mai di canticchiare, quella che se ti incontra al bancone del bar (da buona terrona) fa di tutto per offrirti il caffè, la ragazza che incroci al circolo culturale o al parco con il cane, che è sempre disposta a fare due chiacchiere e che gioca a calcetto con i non più giovani del Blob. E poi, sono Viviana, la fidanzata di Federica e credetemi questo cambia tutto.
Tutti i giorni mi interfaccio con giovani terrorizzati e vittime di bullismo, con famiglie spaventate da questa società e mostrare questo tipo di servizi (senza dedicare due minuti almeno all’informazione) non fa che amplificare il terrore e tutto il lavoro di chi tutti i giorni informa e cerca di sensibilizzare è vanificato.
A mio parere queste sono
solo provocazioni che hanno lo scopo di sollevare ogni volta polveroni e
spontanea mi sorge la domanda (sempre la stessa da anni ormai): ne abbiamo
davvero bisogno? Su un tema così importante e delicato per il nostro paese è
giusto concedere spazio a queste grottesche manifestazioni di ignoranza,
omofobia, maleducazione e arretratezza senza sottolineare il lavoro che tutti i
giorni le associazioni e i movimenti culturali fanno?
L'Italia è un paese omofobo, ma è anche tanto cambiato.
Quel cambiamento deve essere sottolineato.
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