domenica 11 agosto 2013

CINQUE LETTERE

Le cinque lettere più belle dell'estate.

Non sono TI AMO.
Non sono SCUSA.

Potrebbero essere FLIRT.
Potrebbero essere BIRRA.

Ma tutto si riassume in FERIE.

Ebbene sì, le meritate, sudate e agognate ferie sono arrivate anche quest'anno. E mentre ci si gustano i primi giorni senza sveglia e senza impegni, quasi quasi ci si comincia già ad annoiare. O forse no.
Questo sarebbe il momento in cui consigliare libri da portare in spiaggia, musica da ascoltare in campeggio o ricette per risolvere le cene con gli amici. Ma invece no.

Leggete quello che vi pare. Leggere fa bene allo spirito.
Ascoltate la musica che di va felici. Ballare e cantare fanno ringiovanire.
Mangiate tutto quello che vi va. Il cibo è una cosa meravigliosa.

Meladailabrianza probabilmente finirà il libro di Palahniuk che ormai ha sul comodino da troppo tempo. Ascolterà la musica più tamarra della stagione per riproporvela al rientro. E griglierà: o sì che griglierà.

E con questi brevi ma fondamentali suggerimenti, ci si saluta qui. 
Per rivedersi a settembre. Con il cervello già in fumo e mille cose da organizzare.

Il riposo degli eroi prima della battaglia.


SEE YOU SOON.



martedì 6 agosto 2013

BRIANZA HAVE THE POWER

Quattro facce. Quattro pance. Quattro paia di occhi che parlano.


E che raccontano.

CHI.
Riccardo Bentivogli, 19 anni, studente, omosessuale; Carlotta Baldassarre, 18 anni, studentessa, eterosessuale; Linda Moncado, 19 anni, studentessa, eterosessuale; Margherita Verderio, 18 anni, studentessa, omosessuale.

COSA.
Una foto di protesta contro la legislazione omofoba di Putin, in Russia.

DOVE.
L'idea ci è venuta sul divano di casa con birra e sigarette.

QUANDO.
una sera come tante altre, sorprendendoci per l'assurdità della notizia.

PERCHÉ.
Abbiamo parlato spesso dei cambiamenti che l'Europa e il mondo stavano affrontando in materia di leggi per gli omosessuali e non riuscivamo a capire come, tra tutte le vittorie di Francia, Svizzera e Stati Uniti, la Russia avesse potuto affrontare la questione in modo così sbagliato. Ci siamo chiesti se adesso ,che siamo consapevoli, non sia nostro dovere sostenere quello che crediamo giusto. Nel pomeriggio ci eravamo sconvolti di fronte al video di un transessuale che si cuciva, letteralmente, la bocca con ago e filo in segno di protesta. E non è stato solo il gesto in sé, così crudo, a spronarci, ma il suo sguardo, triste e deciso allo stesso tempo. Abbiamo capito che dovevamo qualcosa a quella persona e a tutti gli altri, noi stessi compresi. Quindi ci abbiamo messo la faccia. Abbiamo scattato una foto, perché le fotografie sono eterne, non cambiano mai, come non cambierà mai la nostra idea: noi siamo convinti che gli omosessuali e gli eterosessuali si equivalgano, che l'amore è amore e non ha sesso. La Russia, in particolare, avrebbe potuto fare un grande passo avanti con una legislazione più aperta: la discriminazione, in qualsiasi sua forma è da condannare. Per questo, in conclusione, noi condanniamo il governo di Putin, colpevole di aver legalizzato un'atrocità.


Brianza Have The Power.


“I awakened to the cry that the people have the power to redeem the work of fools upon the meek the graces shower it's decreed the people rule. The people have the power”. [Patti Smith, Dreams of Life, 1988]


domenica 4 agosto 2013

OSCAR 2014: ELLEN SUL PALCO, ANCORA

Impossibile non conoscerla. Impossibile non ridere con lei. Impossibile non amarla.
No, qui non si parla dell’ultima fiamma estiva di ognuno di voi che sta leggendo, ma bensì di Ellen DeGeneres. Sì, quella bionda di quella sitcom degli Anni Novanta, "Ellen", che alla scrivente piaceva da morire, nonostante all'epoca si avessero solo dieci anni o anche meno. Sitcom, che nel 1997 raggiunse gli apici degli ascolti quando la DeGeneres si dichiarò lesbica, sia nella vita reale che nella sitcom stessa. Un tocco di puro stile.

Idolo, esempio e ispirazione, Ellen DeGeneres non ha mai nascosto la sua omosessualità.
E di strada ne ha fatta.
Tanto che quest’anno presenterà la cerimonia degli Oscar a Los Angeles presso il Dolby Theater di Hollywood. Il 2 marzo 2014 calcherà il palco dell’ottantaseiesima edizione della manifestazione dei premi cinematografici più prestigiosi del mondo. Su Facebook e su Twitter, appena uscita la notizia, Ellen ha ringraziato l’Academy, ovviamente, ma anche sua moglie, Portia De Rossi.


Che tenerezza, lei.
Che meraviglia, la moglie. De gustibus.


Ma questa non è la prima volta per Ellen. Da Cineblog.it si legge: “Nel 2007 è stata la prima conduttrice dichiaratamente omosessuale a presentare la cerimonia, rompendo una barriera importante nella casa super conservatrice dell’Academy. Molti hanno notato che la sua edizione è arrivata dopo quella in cui “I segreti di Brokeback Mountain” vinse per la regia di Ang Lee, ma non come miglior film”.

Insomma, solo una conferma quella di quest’anno. Super Ellen, la lesbica dichiarata più famosa al mondo è motivo d’orgoglio per mille e una ragioni.

E ora l’arduo quesito.
A questo punto è giusto interrogarsi su quanto realmente sia d’impedimento alla carriera dichiarare la propria omosessualità. O su quanto invece la propria popolarità possa essere d’aiuto al proprio mondo.

C'è di che riflettere...