lunedì 31 dicembre 2012

IL MEGLIO DEL VIMERCATESE (?)

Il Cittadino di Monza e Brianza, una testata autorevole e storica sul territorio brianzolo, dalle radici profonde che affondano nel passato della nostra bella provincia.
La redazione qualche giorno fa indìce un sondaggio per eleggere i quattro brianzoli dell'anno, le quattro personalità che hanno dato lustro e orgoglio alla nostra zona. Una volta eletti sarebbero stati pubblicati sabato scorso, 29 dicembre, sulle prime pagine delle quattro edizioni della testata: Brianza Sud, Brianza Nord, Valle del Seveso e Vimercatese.
Sorvolando sulle indiscutibili scelte che hanno riguardato tre delle edizioni, l'attenzione cade sulla quarta: il Vimercatese, il quale dedica la sua prima pagina ad Emis Killa.

Il personaggio ha già fatto parlare di sè anche questo blog, il quale gli aveva dedicato un post musicale, per così dire, dopo un fatto di cronaca che l'aveva visto protagonista. E ora lo si ritrova sulla prima pagina del giornale che per eccellenza dovrebbe ritrarre la nostra provincia.
Probabilmente questa provincia - o quanto meno questo giornale - non ritrae proprio noi.

Senza rivangare ciò che già era stato scritto sull'argomento, le polemiche che hanno visto il giovale rapper vimercatese al centro del'attenzione avevano un peso non indifferente per la comunità omosessuale che Meladailabrianza si è prefissata di rappresentare. 
Senza addentrarsi troppo nelle dinamiche che possono aver spinto una redazione come quella de "Il Cittadino di Monza e Brianza" ad eleggere Emis Killa a personaggio vimercatese dell'anno, la domanda è i vimercatesi si ritrovano in lui? Sono davvero fieri di essere che il loro personaggio dell'anno sia un ventitreenne le cui canzoni recitano la sua intolleranza (per essere soft e diplomatici) verso ogni forma di omosessualità? Emis Killa è davvero ciò che di meglio Vimercate può offrire?

Ai posteri l'ardua sentenza.


(S)PASSATELLI CHE SPACCANO

Ok, ci siamo. Le feste son quasi finite. Per fortuna.
La cena della Vigilia è ormai lontana. Il pranzo di Natale è solo un ricordo. L'abbuffata di avanzi di Santo Stefano è andata. Manca solo Capodanno e poi si intravede una luce in fondo al tunnel del cibo.
Ma si sa, è dura tenere Meladailabrianza lontana dalla tavola e quindi sempre per distinguersi e non cucinare niente di banale, ecco una ricettina direttamente dalla nostra cucina preferita. Quella di casa Passoni.
Allora, aspettando una cena purificatrice per smaltire, affoghiamo dispiaceri vari nella pasta fatta in casa.

Questo fine settimana ho provato a fare una ricetta che spacca.
Una di quelle vecchio stile, una di quelle ricette che sono delle nonne di tutta Italia.
Gli ingredienti oltretutto sono pochi ed economici, proprio quelli che rimangono in frigo come ultima àncora di salvezza dopo una settimana di spesa non fatta.

Prima di tutto: nella mia dispensa sono immancabili il pane (che spesso e volentieri si secca perché non ho sbatta di metterlo nel congelatore) e il formaggio grana, così come il parmigiano. Ecco, metti che li hai, metti che non hai voglia di cucinare, metti che vuoi qualcosa di caldo prima di uscire di casa.. Ecco sì, allora stai leggendo nel blog giusto.
Oggi propongo i passatelli.

Ingredienti per 4 persone:
  • 120g di pangrattato
  • 120 g di formaggio grana/o parmigiano grattugiato al momento
  • 3 uova
  • pepe, noce moscata, un quarto di scorza di limone grattata
  • brodo di carne o verdure, meglio se fatto al momento, ma anche coi dadi spacca; io vi consiglio di insaporirlo buttandoci dentro una patata o anche solo dei pezzettini di pancetta, se l’avete.

Visto che per preparare i passatelli ci vogliono veramente 10 minuti, mettete a bollire il brodo e bella lì. Quindi, prendete il pangrattato e il formaggio e li mescolate bene assieme, aggiungete una grattata di noce moscata, pepe in abbondanza e la scorza grattugiata. Aggiungete poi le uova e lavorate il tutto fino ad ottenere un bell’impasto umidiccio e spumoso. Prendete poi uno schiaccia patate e, un pezzo alla volta, lo schiacciate, tagliando col coltello i passatelli dopo che hanno raggiunto circa 3-4 cm di lunghezza. Questa procedura potete farla su un canovaccio (come ho fatto io, visto che il brodo ancora non bolliva) oppure direttamente in padella. Lasciate cuocere mescolando piano per un paio di minuti et voilà!

Passatelli pronti!


by Pilvia

domenica 23 dicembre 2012

WE WILL SURVIVE

Spiegarla è riduttivo.
Descriverla è riduttivo.
Raccontarla è impossibile.

Questo e molto altro è stata la fine del mondo. La nostra fine del mondo.

L'ultima serata di Meladailabrianza al Bloom ha davvero spaccato tutto. Maya compresi.

Il palco non è stato distrutto, ma poco ci è mancato.
Ha parlato sotto le proiezioni di Gp. Ha arrossito sotto le riprese dello stagista. Ha vibrato sotto le venti mani e le tre voci dei Jazz Lag. Ha tremato sotto i tacchi di Rovyna. Ha ballato sotto i dischi di Ikka. E ha vacillato sotto la consolle di Meladailabrianza.

Insomma, il solito casino.


Ringraziare è d'obbligo.
Sopravvivere è stato un lusso.



mercoledì 19 dicembre 2012

SPACCARE (I MAYA)


Una marea di cose da fare, troppo poco tempo per farle.
La fine del mondo è alle porte e in due giorni bisogna arrabattarsi con quel poco che si ha a disposizione. Esprimere, ma soprattutto realizzare, gli ultimi desideri prima del giudizio finale si fa difficile.

Appurato che le voglie della popolazione sono le più disparate, chiedere a chi, venerdì sera al Bloom, contribuirà dal palcoscenico a questa fine del mondo è d’obbligo.

Concreti e lanciati verso il successo, i Jazz Lag, che avranno il compito di traghettare gli incauti presenti dagli anni Venti fino agli anni Settanta, esprimono un desiderio dalla forte connotazione carrieristica: “Il nostro desiderio prima che finisca il mondo è fare una turnè a Kuala Lumpur”. E sti cazzi, si può dire?
Chi li seguirebbe fino in capo al mondo, questa volta, ci guadagnerebbe pure. E anche tanto.

Seconde (non certo per importanza, ma solo per esibizione) sono le ragazze di Gaia360. Quelle che se per caso cadesse il mondo, si sono spostaste un po’ più in là: in Brianza. Quello che loro vorrebbero prima della fine del mondo? Quello che tutti le seguiremo a fare. “Gaia360 innanzitutto vorrebbe essere sicura di non sopravvivere alla fine del mondo, la cosa peggiore che potrebbe capitare, infatti, non è morire tutti insieme, ma sopravvivere da soli. E poi, diciamocelo, non siamo gli elementi più brillanti sui quali punteremmo per la continuità della specie. Quindi prima della fine del mondo ci piacerebbe chiamare un giro di chupiti, l'ultimo, per tutti: 1-2-3 boom!”.

E in mezzo a visual set, photoset e alcol set, chissà che anche qualche altro desiderio non venga esaudito.



Infine, quello che desidera Meladailabrianza? Bè, questo ve lo diciamo venerdì.
Di sicuro sarà qualcosa che SPACCA.

sabato 15 dicembre 2012

MLDLB CHIAMA, ARCIGAY RISPONDE


Stanno succedendo tante cose nel mondo. E poche in Italia.
Contraddizioni e incongruenze tra il nostro Paese e tutte le nazioni che invece stanno progredendo sul fronte dei diritti omosessuali.
C’è qualcosa che non è chiaro.
Allora ci si fa schiarire le idee da chi ne sa di più (e soprattutto è nel campo da più tempo).
 
Meladailabrianza chiama.
Arcigay risponde.
Nella persona di Valerio Barbini, neoeletto responsabile della Segreteria Nazionale di Arcigay con delega a uguaglianza, diritti lgbt e matrimonio.


Quello che succede in Italia lo leggiamo tutti nella cronaca. Anche questi giorni le discriminazioni sono all’ordine del giorno e per l’ennesima volta una legge contro l’omotransfobia è stata bocciata dal parlamento.
Per fortuna, anche se occupa meno le pagine di cronaca, qualcosa, seppur lentamente, si muove. Penso alla nascita dell’Oscad, al lavoro portato avanti dall’Unar, al lavoro quotidiano delle associazioni che, per quanto è loro possibile, offrono supporto, assistono legalmente vittime delle discriminazioni, entrano nelle scuole per diffondere una cultura delle differenze e della non discriminazione. Certo non basta, dobbiamo continuare ad essere inflessibili e pretendere il massimo, che non è niente più di quello che ci spetta e stare molto attenti, penso al fatto che a breve andremo ad elezioni, a non prestare il fianco ad operazioni al ribasso o di facciata.

Rosario Crocetta in Sicilia, Nichi Vendola in Puglia. Due politici omosessuali dichiarati, alla guida di due regioni del Sud. Potrebbe sembrare incredibile in quest’Italia, ma è così. Qual è allora la profonda e intima contraddizione italiana? Cosa spacca il nostro Paese in due?
Credo che il fatto che due omosessuali dichiarati siano presidenti di due regioni del Sud sia utile per demolire un pregiudizio, quello che vede un mezzogiorno arretrato, omofobo e transfobico e un Nord civile ed europeo. Facciamo attenzione però, non dice nulla più di questo, l’omofobia e la transfobia vanno contrastate in tutto il Paese, da Nord a Sud. Per quanto riguarda i politici omosessuali dichiarati può essere un buon segno, se si sa tradurre in un’azione politica e amministrativa di promozione dei diritti; è vero che in questo Paese sono ancora pochi i coming-out celebri, ma se è giusto considerare il coming-out di Tiziano Ferro un fatto importante per un politico non può bastare e non può essere un alibi per non realizzare politiche dei diritti.

L’Italia è un paese omofobo?
Non c’è bisogno di essere attivisti per sapere che in Italia omofobia e transfobia sono all’ordine del giorno. Basta leggere le cronache, sapendo che succede anche molto altro e che non tutto arriva all’attenzione dei media. Ma credo sia un’altra la domanda giusta da porsi. In Italia l’omofobia e la transfobia sono contrastate dallo Stato? In che modo le persone lgbt sono tutelate dallo Stato italiano rispetto alle discriminazioni per orientamento sessuale e per identità di genere? Finché la legge italiana sui crimini d’odio, la legge Mancino, escluderà le persone lgbt, non ci sono scuse valide e i primi responsabili dell’omofobia e della transfobia in Italia sono lo Stato e la classe politica.

C’è speranza che il nostro Paese cambi?
Io credo che il nostro Paese non possa non cambiare e che stia già cambiando. I dati rilevati dall’Istat in merito mostrano chiaramente che la società italiana è pronta. Il cambiamento ha bisogno ancora di essere spinto, non basta sperare ma la speranza va “aiutata”. Serve mettersi in gioco tutti in prima persona nel proprio quotidiano e nel movimento. Non è più il tempo di aspettare il cambiamento, dobbiamo pretenderlo. Le volontarie e i volontari di Arcigay si occupano di questo in tutto il Paese e a me pare una delle cose più belle che si possano fare, portate anche le vostre energie e le vostre idee e facciamo cambiare questo Paese insieme.


"Cambiare questo Paese insieme".

Cominciamo dalla Brianza?


giovedì 6 dicembre 2012

DI MATRIMONI E DI MULTE

Propaganda omosessuale.
Questo il nome del crimine che l’omofobia russa ha inventato.

Già in nove regioni dell’ex Cortina di ferro la legge è già in vigore. 
E a breve potrebbe estendersi all'intero territorio russo.
Il 19 dicembre il parlamento deciderà se rendere nazionale la legge che proibisce la “propaganda omosessuale”. Prima si scontava nei Gulag o in carcere, ora nella moderna Russia di Putin il reato di omosessualità si sconterà a colpi di multe, isolamento sociale e silenzio. Non sembrerebbe un grosso salto indietro rispetto al giorno in cui l’omosessualità era stata depennata dalla lista dei reati? E si tratta di un giorno di vent'anni fa.

Ma ormai in Russia ne capitano di ogni da un po’ di tempo. In agosto il tribunale di Mosca confermava il bando che proibiva per cento anni la sfilata del Gay Pride (“per evitare disordini pubblici”). A luglio la Duma approvava il progetto di legge che prevedeva un importante giro di vite sulla libertà di informazione. Ora si torna sulla norma firmata a marzo dal governatore di San Pietroburgo (che già non era passata inosservata): questa norma, in particolare, vieta “azioni pubbliche mirate a promuovere la sodomia, il lesbismo, la bisessualità e il transgender tra i minori”. “Azioni pubbliche”, una definizione talmente generica da includere ogni manifestazione, dalle conferenze ai cortei. Sarà sufficiente che un giovane al di sotto dei 18 anni si trovi nel luogo dell’evento e i trasgressori saranno puniti con multe che vanno dai 5.000 (125 euro) ai 500.000 rubli (12.500 euro).

“Questa è una repressione condotta in base ad una logica fascista - ha spiegato al Guardian Igor Kochetkov, presidente dello Lgbt network - è una strana coincidenza che la legge verrà discussa il 19 dicembre, perché il 17 dicembre 1933 le autorità sovietiche dichiararono illegali le relazioni tra uomini. Dicevano che i gay erano alieni alla società sovietica. Oggi viene usata la stessa retorica”.

E intanto i matrimoni gay sono ufficialmente legali da oggi nello stato di Washington. Tutte le coppie potranno iniziare a richiedere licenza di matrimonio e la prima unione potrà essere celebrata già da domenica prossima. E ieri anche il governatore dello stato confinante con la California ha messo la sua firma sotto la legge che consente alle coppie omosessuali di unirsi in matrimonio.

La stessa America dove è finita in tribunale una terapia di conversione per gay: quattro cittadini del New Jersey hanno avviato un'azione civile per frode dopo aver speso migliaia di dollari per la terapia, solo per sentirsi dire che il continuare a sentire attrazione per il loro stesso sesso era "colpa loro".

Non tutto il mondo è paese.


martedì 4 dicembre 2012

I SOGNI SON DESIDERI (FINO AL 21.12)

Manca poco, dicono.
Se i Maya avranno ragione tra meno di venti giorni non saremo più qui a parlarne.
E allora, meglio attrezzarsi.
 
Inutile star qui a raccontare da capo quanta pressione quei maledetti Maya hanno messo alle costole del genere umano. Se sopravvivo ai Maya, smetto di fumare. Se sopravvivo ai Maya, mi metto a dieta. Se sopravvivo ai Maya, mi sposo.
Insomma, quel 21 dicembre è diventato una vera ansia.
Ma anche una succulenta occasione. Questione di punti di vista.

A meno di un mese dal fatidico giorno, un sito tedesco di appuntamenti giusto la settimana scorsa ha lanciato un sondaggio sull'ultimo desiderio prima dell'Apocalisse. Gli intervistati hanno risposto che il modo migliore per dire addio alla vita sulla Terra sarebbe trascorrere l'ultimo giorno impegnati in un ménage à trois. «È questo l'ultimo pasto erotico dei condannati a morte dalla profezia dei Maya», ha commentato un giornale tedesco.
Ma senza entrare nei dettagli della situazione in questione, diciamo che questo era abbastanza prevedibile.

Ciò che non è lo, sono i desideri “normali”.
Diciamo quelli che tutto sommato è probabile si avvereranno entro il funesto 21 dicembre. Compleanno di mia cugina tra l’altro, che compie pure 21 anni: probabilmente era a lei che i Maya pensavano o quanto meno sarà la loro prescelta per qualche strano rito.

Ma tornando ai desideri.
Cosa chiedereste se aveste qui presente un affascinante genio della lampada?
Magari Meladailabrianza potrebbe mettere una buona parola con i Maya la sera del 21 dicembre.



Io, probabilmente, desidererei una cucina.