Questa storia è diversa da quelle che abbiamo raccolto finora.
A raccontarsi e a metterci la faccia è Elvira, una venticinquenne di Bergamo impegnata ed intelligente. Con due occhioni che sono tutto un programma.
Quello che è venuta a scrivere sembra buon materiale per un film, ma invece purtroppo questi brutti scherzi qualcuno glieli ha tirati davvero nella vita.
Fidanzata felicemente con una donna con lunghi capelli ricci e occhi azzurri come il cielo, Elvira viene lasciata dalla sua ragazza per un uomo.
Come se ciò non bastasse, questa ex fidanzata diventa omofoba, rinnegando quindi il suo stesso passato e insultando ed inveendo contro l'omosessualità.
E sì, poi? Nient'altro? Manca solo aprire un sito di raccolta per storie di altri ex gay italiani e le ha fatte tutte.
Sì, perché tutto questo sembra di averlo già sentito. O almeno letto.
Sembra.
Cominciamo come sempre, il galateo è importante.
A raccontarsi e a metterci la faccia è Elvira, una venticinquenne di Bergamo impegnata ed intelligente. Con due occhioni che sono tutto un programma.
Quello che è venuta a scrivere sembra buon materiale per un film, ma invece purtroppo questi brutti scherzi qualcuno glieli ha tirati davvero nella vita.
Fidanzata felicemente con una donna con lunghi capelli ricci e occhi azzurri come il cielo, Elvira viene lasciata dalla sua ragazza per un uomo.
Come se ciò non bastasse, questa ex fidanzata diventa omofoba, rinnegando quindi il suo stesso passato e insultando ed inveendo contro l'omosessualità.
E sì, poi? Nient'altro? Manca solo aprire un sito di raccolta per storie di altri ex gay italiani e le ha fatte tutte.
Sì, perché tutto questo sembra di averlo già sentito. O almeno letto.
Sembra.
Cominciamo come sempre, il galateo è importante.
Prima le presentazioni: chi sei? Cosa fai nella vita?
Mi chiamo Elvira Ribola, ho 25 anni e nella vita di noioso lavoro di divertente faccio parte di Bergamo contro l'omofobia e del comitato Rompiamo il silenzio.
Sul blog ci sono perché nella vita bisogna avere coraggio e per chiedere diritti bisogna metterci la faccia. Qua a Bergamo scendiamo nelle piazze con rompiamo il silenzio, ma credo sia giusto farlo anche in Internet dato che è il mezzo di comunicazione più usato dai giovani e, come dico sempre io, l'informazione e la comunicazione se usata male può arrecare danni a molti.
Metterci la faccia abbiamo visto che è tanto importante quando difficile: perché hai deciso di metterci la faccia e raccontare la tua storia?
Ho deciso di metterci la faccia dopo aver ricevuto attacchi omofobi da gruppi che parlano di omosessualità curabile di cui fa parte una persona che per me è stata importante, ma che ora è finita dalla parte opposta alla mia in quelli che attaccano in continuazione l'omosessualità.
Un momento molto importante della vita è il proprio coming out: quando è stato e qual è stato il tuo coming out più importante?
Il mio coming out con gli amici è avvenuto a 13 anni mi pare, al mondo (diciamo quando ho smesso di dare importanza agli estranei) e alla mia famiglia è stato dopo la fine della mia ultima storia a Ottobre.
Abbiamo raccolto molte storie di coppia e d’amore. Com'è stato per te vivere il tuo amore?
Più che come è iniziata, come è finita. Sono stata sei anni con una ragazza, lei aveva sempre avuto ragazzi prima e questo mi spaventava, infatti è finita che mi ha lasciato per un ragazzo e ha deciso di dichiararsi lesbica guarita e aprire una pagina omofoba. E' stato difficile per la paura dei giudizi, le ho fatto mancare molto. Questo credo che negli anni ci abbia fatto allontanare. Credo sia il rancore ad averla portata a negare il suo passato i ragazzi che ha avuto per potersi scagliare contro l'omosessualità. Questo comunque mi ha portato a capire chi sta dietro gli insulti ed avere il coraggio di dichiararmi e raccontare la mia storia, scendere in piazza a lottare per i miei diritti ed essere consapevole e felice di chi sono.
L’abbiamo chiesto a tutti e lo chiederemo anche a te: vuoi lasciare un augurio a chi ci legge…
A quelli che leggono la mia storia voglio dire di essere forti, l'omosessualità non è una malattia: sono le persone che additandoci e insultandoci vogliono farci sentire sbagliati, ma grazie alla mia famiglia e i miei amici ho capito che io mi devo distinguere per il buono che faccio in questa società, non per chi amo. Sorridete, stringete i denti: chi vi insulta non merita le vostre lacrime nè il vostro tempo. Vivete liberi dai pregiudizi. Siate fieri di voi e siate voi stessi: chi vi insulta è un infelice, non lasciate che vi contagi.