domenica 27 aprile 2014

#iocimettolafaccia: ELEONORA STOLFI

Questa è la storia di Eleonora. Ed è una storia fatta di libertà.
La storia di una giovane donna che ha fatto le sue scelte e se ne è presa le proprie responsabilità: la storia di chi ha avuto la forza di non accontentare gli altri, di non perdere se stessa.

Cominciamo con le presentazioni. Chi sei? Quanti anni hai? Cosa fai nella vita? 
Ciao, sono Eleonora, ho 32 anni e lavoro per la telefonia ma è da una vita che provo a fare la musicista. Scrivo e sono la voce del progetto elettro pop PlasticnoirConvivo a Milano con la mia compagna Margherita da 2 anni e per un anno abbiamo vissuto a distanza per la mia permanenza a Londra dove ho lavorato e frequentato l'accademia di musica contemporanea a Kilburn.

Ora, per conoscersi meglio. 
Dove sei nato/a e cresciuto/a? Come‘è stata la tua adolescenza?
Sono nata a Vigevano, in provincia di Pavia. Ho frequentato il liceo scientifico Cairoli ed è lì che ho iniziato con le mia prima band, la mia prima cotta per una donna e la prima lunga storia con un ragazzo. Sono stata un'adolescente davvero timida ed introversa, passavo dall'altra parte del marciapiedi se incrociavo sguardi di estranei. Ho da sempre avuto un rapporto quasi simbiotico con mamma e con lei ho affrontato varie vicissitudini familiari ed un rapporto conflittuale col mio corpo. Lo sport e la musica mi hanno aiutato pian piano a vivermi interamente e ad esprimermi con gli altri nella mia interezza. Ho avuto alcune storie con ragazzi ed una durata 5 anni, lui era la sicurezza, non avrei mai trovato una ragazza in un paese piccolo e provinciale. Questo era quello che credevo. L'ho amato a mio modo, ma quello che vinceva era il disegno che gli altri desideravano per me. Avevo paura di deludere. E' stato comunque un ottimo compagno di viaggio e di musica, altrimenti potrei darmi solo della schizofrenica.

E ora che sei grande, com'è la vita? E come la riempi? 
Oggi ho una famiglia. Anzi più di una: mamma e mio fratello minore e quella con la mia compagna....proprio l'altro giorno le ho detto:”Con te ho sposato un palazzo”, perchè la mia famiglia “adottiva” è composta da un meraviglioso gruppo di ragazzi, oggi un po' in giro per il mondo, le mie Fate Ignoranti. In questi anni ho vissuto 3 convivenze, compresa quella attuale e posso dire che in ognuna ho incontrato 3 me diverse, credo sempre più evolute...almeno oggi è quello che sento di dire in base alla mia serenità sempre maggiore. Io e Marghe vorremmo tornare insieme a Londra o comunque in un posto dove essere riconosciute come coppia, lei vuole un cane (io preferirei un figlio)ed io “giocare” ancora un po' sul palco senza sentirmi in dovere di giustificarmi con un lavoro “normale” come a volte qui accade.

Quando è stato e (soprattutto) qual è stato il tuo coming out più importante? 
Il giorno del mio diciannovesimo compleanno scrissi una lettera a mamma. Lei era sull'autobus, stava andando a lavoro. Mi chiamò chiedendomi dov'ero, ci siamo incontrate, mi abbracciò in lacrime e mi chiese se c'era qualcosa che non aveva capito nella lettera, se aveva travisato, se ero gay. Le risposto che non lo sapevo, che non capivo più nulla, che forse sì. Mi disse che dovevo essere felice. Sono stata fortunata. Mamma ha accolto tutte le mie famiglie e “l'ingombranza” della mia inquietudine fino a quel giorno.

Meladailabrianza dice sempre che “Per ottenere diritti, bisogna avere visibilità; per avere visibilità, bisogna metterci la faccia”. Tu che significato dai al “metterci la faccia”? 
Credo sia non far finta che una carezza sia una pacca sulla spalla, che uno sguardo complice sia un'intesa tra amiche o che due mani sul tavolo di un bar possano stare anche lì una sopra l'altra anche quando arriva la cameriera.

Un episodio in cui ci hai “messo la faccia”? 
Al penultimo provino di X-Factor, prima di esibirci, alla domanda di Simona Ventura “Siete amiche o sorelle?” risposi “Compagne”. Facemmo successo sul pubblico e sui giudici. Arisa urlò ed alzò le braccia. Queste reazioni così entusiasmanti mi fanno sorridere. Ce la faremo!

Un augurio o auspicio da lasciare a chi ci legge … 
La vita è davvero nostra. Io mi sono tolta qualsiasi rimpianto. Ho scelto e preso le responsabilità delle mie scelte. Auguro a tutti di avere la forza di non accontentare gli altri e svuotarsi o perdere se stessi. Siate liberi.


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