C'è chi c'è stata stretta nelle domande e ha voluto raccontare se stessa alla sua maniera.
Perchè un "tornado" è difficile da descrivere a parole.
E seguire il cuore, lo è ancora di più.
Mi chiamo Giulia, ho 22 anni.
Cosa faccio nella vita?! Bella domanda! Sono nata nella grigia città di Milano ma la mia adolescenza l’ho vissuta in un paesino in provincia di Monza. È stata la classica adolescenza “perfetta” due genitori presenti (non ancora divorziati), una sorella, un fratello, un cane, tre gatti , foto con visi sorridenti appese al muro, mancava solo una staccionata bianca per chiudere il quadretto.
Sognavo di diventare una fotografa professionista così frequentai un istituto superiore d’arte,ma il mio sogno si frantumò in pochissimi anni, rendendomi conto che il mondo e la società fuori da quelle quattro mura scolastiche non era ancora pane per i miei denti, così lo misi in un cassetto quel sogno.
Ma è lì che conobbi la mia coming out.
Lei, la ragazza dagli occhi color nocciola e i capelli arruffati.
La chiamo il mio “tornado” perché è completamente l’opposto di ciò che sono io, forse è per questo che ci siamo trovate, ci siamo completate. È nato tutto come un’amicizia, lei di origine africana adottata alla nascita da una famiglia italiana, io nata e cresciuta nella classica famiglia brianzola. Un anno insieme, lei passionale con la voglia di divertirsi e poca voglia di una storia troppo seria, io timida e già persa nel profumo della sua pelle. Lei lesbica, io bisex.
Con il suo sex appeal, i suoi occhi da pantera e un sorriso ammagliante, oltretutto con una fila di ragazze che le correva dietro pensai che sarebbe stata lei a spezzarmi il cuore, ma accadde il contrario quando io conobbi un ragazzo. Ma io non volevo perdere lei e lei non voleva perdere me. Dopo qualche mese di frequentazione con il ragazzo conosciuto, gli spiegai la mia storia precedente, ma mi disse che per nessuna ragione voleva che io fossi amica di quella ragazza, appartenevo solo a lui. Di nascosto continuai a vederla finché pochi mesi dopo, per varie ragioni, la storia con il ragazzo si concluse. Ma non ci fu nessun lieto fine tra me e lei, non tornammo mai insieme ufficialmente anche se siamo rimaste tutt’ora ottime amiche.
M’incolpai molto per l’accaduto ero confusa, poi i giudizi altrui e della società, stavo scoprendo me stessa… Insomma un sacco di scuse banali ma altrettanto reali.
Però ora che ho 22 anni, sì di esperienze e botte in testa ne dovrò avere ancora, ma seguite il vostre cuore.
Può sembrare una frase fatta e banale, ma è la pura e semplice realtà. Non abbiate paura e timori, andate contro tutto e tutti. Fino a qualche anno fa arrossivo a dover rispondere alla domanda di qual’era il mio orientamento sessuale, ora no. Io sono bisessuale e se a te non va bene, nel mondo c’è spazio abbastanza per entrambi.
Meladailabrianza credo sia un luogo, il luogo giusto che ti dia quella spinta per uscire allo scoperto, anzi quel calcio nel sedere che ti dice: “Non sei diverso, ma sei umano e hai il diritto e il potere di amare chi vuoi ed essere chi vuoi”.
Sei carina
RispondiEliminaSei molto dolce
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